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IL CANTO DELLA TERRA: IL FILO ROSSO
DEL 68° FESTIVAL DEI DUE MONDI
Una moka al posto di un volto umano e
un uccello con il cravattino tra i pri-
mi piani di figure maschili e femminili
dagli sguardi intensi e a tratti enig-
matici. E' questo il manifesto della
68a edizione del Festival dei Due Mon-
di di Spoleto, firmato dal geniale ar-
tista sudafricano William Kentridge,
che si terrà dal 27 giugno al 13 luglio
2025. Opera, Musica, Danza, Teatro,
Arte e Performance: un cartellone con
oltre 700 artisti provenienti da 13
Paesi impegnati in più di 60 spettacoli
compone il programma di questa edizio-
ne, l'ultima curata dalla direttrice
artistica Monique Veaute.
a cura di AGIS
Cinema 545 Film in Sala 547>551
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IL CANTO DELLA TERRA: IL FILO ROSSO
DEL 68° FESTIVAL DEI DUE MONDI
Ad inaugurare la rassegna, al Teatro
Nuovo Gian Carlo Menotti, è l'opera
Hadrian del compositore newyorkese
Rufus Wainwright e le immagini di
Robert Mapplethorpe, una rilettura del
best seller "Memorie di Adriano" di
Marguerite Yourcenar, che ripercorre la
storia politica e personale dell'impe-
ratore romano innamorato del giovane
Antinoo. Sul podio il maestro Johannes
Debus a dirigere la Malta Philarmonic
Orchestra e il Coro del Teatro Lirico
Sperimentale di Spoleto.
a cura di AGIS
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IL CANTO DELLA TERRA: IL FILO ROSSO
DEL 68° FESTIVAL DEI DUE MONDI
L'indirizzo artistico della direzione
Veaute prosegue nel solco del dialogo
interdisciplinare con un cartellone
eterogeneo, che si irradia dal "canto
della terra" di Gustav Mahler. E anche
nel segno di Mahler si chiude il pro-
gramma di questa edizione con il con-
certo finale del Festival affidato alla
Budapest Festival Orchestra diretta da
Ivàn Fisher, il 13 luglio in Piazza
Duomo, con l'esecuzione della Quinta
Sinfonia di Mahler.
a cura di AGIS
Cinema 545 Film in Sala 547>551
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