Agguato in Afghanistan


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Rientra stasera la salma del militare ucciso

Domani i funerali a S. Maria degli Angeli afghanistan_ranzani_296

"La salma del tenente Massimo Ranzani rientrerà in Italia presumibilmente nella serata di oggi, intorno alle 21, a causa delle proibitive condizioni meteo che hanno costretto a ritardare il volo previsto originariamente in arrivo per questa mattina": è quanto ha detto oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa in un'informativa alla Camera sulla morte dell'alpino italiano in Afghanistan.

L'ESPLOSIONE - Erano le 12.45 locali, nell'ovest dell'Afghanistan. Una pattuglia italiana stava tornado da una operazione di assistenza medica quando ad Adraskan, 25 chilometri a nord di Shindand, l'esplosione di un Ied - un ordigno rudimentale ma potentissimo - ha dilaniato un blindato Lince del 5/o reggimento alpini di Vipiteno, la Task force centre. Era il terzo mezzo della colonna. Questa volta 'San Lince' non ha retto.

LA VITTIMA - Il tenente Massimo Ranzani, 37 anni, celibe, originario di Ferrara, era lì dal 12 ottobre, la sua seconda missione in Afghanistan. Chi è andato a trovare i genitori a Occhiobello, nel rodigino, è rimasto colpito per la forza con cui hanno reagito: "sono orgogliosi del loro figlio". Una persona "buona, altruista". Un altro "caduto per la pace", ha detto l'ordinario militare mons. Vincenzo Pelvi. Toccherà a lui, per l'ennesima volta, celebrare i funerali solenni: una "via crucis", ha detto, di morti in missione. L'Esercito ha promosso il caduto al grado di capitano. La salma sarà rimpatriata mercoledì.

I FERITI - Anche gli altri quattro occupanti del Lince, tutti alpini del 5/o reggimento, sono rimasti feriti. Subito soccorsi, sono stati trasportati all'ospedale militare da campo di Shindand. Hanno riportato traumi e fratture di vario genere, in particolare alle gambe: due di loro, con fratture a una gamba e a una caviglia, sono stati operati. Un altro sarà sottoposto ad un intervento agli occhi nell'ospedale di Kandahar. Soprattutto le lesioni di uno dei quattro preoccupano, ma "nessuno - assicura il ministro della Difesa La Russa - è in pericolo di vita". "Le loro condizioni attualmente non preoccupano", confermano da Herat, quartier generale italiano.

NAPOLITANO, PROFONDA COMMOZIONE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del gravissimo attentato perpetrato a Shindand, in Afghanistan, contro il contingente italiano impegnato nella missione internazionale ISAF, in cui un militare ha perso la vita e altri quattro sono rimasti feriti, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

BERLUSCONI, CI SI CHIEDE SE SFORZO SERVA - "E' un tormento, un calvario e tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in portò". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando l'attentato in Afghanistan dove è morto un ufficiale dell'Esercito. Berlusconi ha quindi precisato: "dobbiamo andare avanti".