di Rita PiccoliniBella e di classe la signora di Giorgio Armani che, in questa sfilata, usa un espediente già usato per le collezioni maschili e fa stampare il suo volto su un abito nero. Un po’ di megalomania non guasta. Del resto, considerato il successo e gli applausi a scena aperta, è uno di quelli che può permettersela. Questa volta a dominare non sono soltanto i colori scuri, il nero e il blu, che hanno monopolizzato l’intera linea giovane.
Ci sono anche molti colori chiari per gli abiti da sera, ma sobri e freddi, come i grigi in varie tonalità. Le linee sono essenziali, asciutte, non mancano tailleur pantalone dai colori neutri estremamente femminili, accompagnati da scialli in seta raffinati e luminosi. Gli abiti da sera avvitati , si allargano per chiudersi in fondo a palloncino. Bello un cappotto in tessuto operato a disegni geometrici di un color rosa cipria su un abito di raso dello stesso colore. Del resto per ogni sfilata Giorgio Armani dà il meglio di sé perché, come egli stesso dichiara, ogni volta ci mette la faccia, e non solo in senso metaforico. Sempre un po’ hippy la ragazza di Cavalli per la linea giovane Just Cavalli. Non mancano i jeans attillati con camicia intonata, gli abiti lunghi a fiorellini del tipo “figli dei fiori” , ma più accollati e meno trasgressivi. E’ lontana l’immagine della donna pitonata della sua più importante collezione. A sorpresa, sulle gonne strette al ginocchio, piccoli boleri che lasciano intravedere il busto nudo. In questa collezione tuttavia non si gioca con i ruoli e la donna è donna sempre, estremamente femminile di giorno e di sera.
Libertà di stile e trasgressione nella collezione di Dsquared 2. Donne con grandi cappelli da cow boy , jeans con tasche di pelliccia giganti, maxi-soprabiti come quello di Henry Fonda in “Mezzogiorno di fuoco“ o quello di Nicole Kidman in “Ritorno a cold moutain”e pellicce lunghe e voluminose. Non è una novità il riferimento al selvaggio West per Dean & Dan. Ci sono le montagne, la neve, i boschi, le baracche dei pionieri e tutto ciò che può essere utile per cavalcare nelle praterie (ma utile davvero a passeggiare nelle strade di Milano, Roma, Londra o Parigi?). La tendenza a mischiare nel guardaroba abiti maschili e femminili è molto forte in molte collezioni presentate alla settimana della moda di Milano per il pret à porter femminile per l’autunno-inverno 2011-2012. Anche Salvatore Ferragamo sceglie di approfondire questa tendenza e utilizza le micro fantasie dei tessuti del formale da uomo su tutti gli abiti da donna. Il risultato è molto elegante e raffinato, anche se un po’ serioso. Quindi via ai gessati per i tailleur, sia con la gonna che con i pantaloni, o ai “pied de poule”, al principe di Galles, al tweed. Ma per la sera la musica cambia e come in un crescendo le fantasie diventano più preziose per i tubini, gli chemisier o gli abiti lunghi per la sera. Il nero sempre e comunque.
Così come nella linea giovane di Donatella Versace, Versus. Il nero anche in questa sfilata è pressoché totale. Gli abiti sono scolpiti sul corpo con corsetti sottolineati da stecche di balene. Sono scollati e sexy.
Colori e luminescenze da Aquilano e Rimondi. Abiti corti anche per la sera dai colori delicati arricchiti da intarsi dorati o argentati. Cappotti corti e arrotondati color arancio, o di velluto rosso, con le maniche a pipistrello e le gonne a palloncino. Anche cappotti con inserti di pelliccia, soprattutto maniche e collie e tailleur di taglio e tessuto maschile.