Trionfa 'Il discorso del Re'

Il film inglese si aggiudica i 4 premi maggiori, tra cui quello a Colin Firth come miglior attore.

Alla ottantatresima edizione degli Oscar, condotta da James Franco e Anne Hathaway, ha trionfato 'Il discorso del Re', che ha vinto quattro tra gli Oscar più importanti: miglior film, migliore attore protagonista, migliore sceneggiatura e migliore regista, categoria che torna in mano a un uomo, Tom Hooper, dopo che lo scorso anno il prestigioso premio era andato a Kathryn Bigelow , per 'The Hurt Locker'. 

Sconfitto l'altro favorito, David Fincher, che con The Social Network' porta a casa tre statuette (sceneggiatura non originale, colonna sonora e montaggio), mentre nonostante le 10 nominations restano a bocca asciutta Joel e Ethan Coen con 'Il Grinta'.  Si aggiudica 4 premi, invece, 'Inception' di Christopher Nolan: sonoro, montaggio del suono, effetti speciali e fotografia. Il premio per la migliore attrice protagonista va a Natalie Portman per 'Black Swan' di Darren Aronofosky. L'attrice si è presentata sul palco visibilmente commossa e col pancione, quinta nella storia degli Oscar. 

Tutto come previsto, dunque, per l'Oscar al migliore attore protagonista che ha visto la vittoria di Colin Firth, per la sua regale interpretazione ne 'Il discorso del re', una vittoria annunciata. A coronare il successo del film, poi, l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale che è andato a David Seidler, alla sua prima vittoria, che, a 73 anni lo ha reso l'autore più anziano a ricevere questo premio nella storia del premio. L'Oscar per migliore attrice non protagonista è stato annunciato da uno scatenato Kirk Douglas, ed è andato a Melissa Leo, per 'The Fighter'. Nella stessa categoria al maschile, annunciato da Reese Witherspoon, ha vinto invece Christian Bale, sempre per 'The Fighter'. L'attore, noto per le sue capacità artistiche, ma anche per il suo carattere spigoloso.

Anche 'Alice in Wonderland' si è aggiudicato due Oscar, direzione artistica e costumi andata a Colleen Atwood. Nella sua categoria, unica speranza italiana di vittoria, concorreva anche Antonella Cannarozzi, per 'Io sono l'amore', di Luca Guadagnino. Interrotta la corsa dell'Italia ancora prima delle nomination finali, dove 'La prima cosa bella' non è nemmeno arrivato. Il premio per il migliore film straniero è andato a 'In un mondo migliore' di Susanne Bier, che ha portato il terzo Oscar della storia al cinema danese.

Unico momento che riporta al tricolore, durante l'omaggio ai protagonisti del mondo del cinema scomparsi nell'ultimo anno, Celine Dion sul palco a cantare, le immagini che scorrono alle sue spalle e tra esse quelle di Mario Monicelli e Dino De Laurentiis, considerati miti anche e soprattutto da questa parte dell'Oceano. Per quanto riguarda i film d'animazione i circa seimila giurati dell'Academy hanno pienamente rispettato i pronostici, assegnando l'Oscar a 'Toy Story 3', confermando la supremazia della Disney e assegnando alla pellicola anche l'Oscar per la migliore canzone originale "We belong together" di Randy Newman. Da qualche stagione a questa parte, dalla vittoria di Michael Moore con il suo 'Bowling for Columbine', la categoria riservata ai documentari ha acquisito un'importanza speciale. Ad aggiudicarsi la statua quest' anno è stato 'Inside Job', incentrato sulla crisi del mercato immobiliare americano e i vizi del sistema finanziario. "Nessuno dei dirigenti delle banche responsabili della crisi - ha detto il regista Charles Ferguson - è ancora finito in galera. E questo è davvero sbagliato". In una delle poche dichiarazioni che non siano state rivolte ad agenti, parenti o avvocati.