di Luca Garosi ed Elisabetta Marinelli
Robert Francis Kennedy nasce a Brooklyn nel 1925. Era chiamato chiamato Bob o, affettuosamente, Bobby e noto come RFK. Fu ministro della Giustizia durante tutta la presidenza del fratello John (1961 - 1963). Svolse il ruolo di consigliere nella crisi dei missili cubani. Dopo l'assassinio del fratello lasciò il governo per candidarsi al Senato (1964).
RFK fu un oppositore della guerra in Vietnam e convinto sostenitore dei diritti civili, nel 1968 annunciò la propria candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d'America come candidato del Partito Democratico, in aperta contrapposizione con la politica del presidente uscente Lyndon Baines Johnson, del suo stesso partito, ritenuto l'artefice dell'escalation della guerra in Vietnam.
Durante la campagna elettorale ricevette l'appoggio dei pacifisti, dei nonviolenti e dei neri, anche dopo l'assassinio di Martin Luther King. La notizia della morte di Martin Luther King raggiunse Kennedy il 4 aprile ad Indianapolis. Durante il comizio ne diede l'annuncio a un pubblico sconvolto e chiese la riconciliazione tra le due parti, sottolineando fortemente quanto fosse necessaria.
Vinse le primarie in Indiana e Nebraska, perse in Oregon ma vinse poi in South Dakota e in California, aprendosi la strada per la candidatura alla Casa Bianca.
Nella sera tra il 4 giugno e il 5 giugno 1968, nella sala da ballo dell'Ambassador Hotel di Los Angeles, Bob Kennedy incontrò i suoi sostenitori per festeggiare la vittoria elettorale conseguita nelle primarie della California. Dopo il discorso di saluto, mentre Kennedy veniva fatto allontanare dall'hotel attraverso un passaggio delle cucine, vennero esplosi colpi di pistola contro di lui. Molte fra le persone presenti - per lo più personale ed invitati - rimasero ferite in maniera più o meno grave.
Kennedy fu colpito da una pallottola al cuore e nonostante le cure dei medici morì al Good Samaritan Hospital, dove era stato trasportato subito dopo il ferimento, all'alba del 6 giugno. Aveva 42 anni. Le sue ultime parole, pronunciate subito dopo essere stato colpito e appena prima di perdere conoscenza, erano state: "Gli altri stanno tutti bene?".
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