Sarebbero almeno 20 le persone morte durante gli scontri di piazza in Tunisia fra ieri e oggi. Lo riferiscono fonti dell'opposizione.
Le vittime sono rimaste uccise a Tala, dove gli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine, iniziati nella sera- ta di ieri, sono proseguiti per tutta la notte, e a Kasserine, nella zona centro-occidentale del Paese, dove si sono registrati quattro morti. Altre 4 persone sono rimaste gravemente ferite.
Il governo tunisino conferma però solo otto vittime nelle ultime 24 ore.
Il presidente tunisino Ben Ali "deve far cessare il fuoco" dando l'ordine alla polizia di "non sparare più" sui dimostranti". E' l'appello lanciato da uno dei leader dell'opposizione.
Ahmed Nejib Chebbi, capo storico del Partito democratico progressista, afferma che gli agenti hanno "sparato sui cortei funebri" per le vittime degli scontri.
"Faccio un appello al presidente: salvi la vita a cittadini innocenti e rispet- ti il loro diritto a manifestare".
Sono ormai cinque i manifestanti uccisi negli scontri in Algeria tra polizia e giovani che protestano per il caro vi- ta. Circa 800 i feriti nelle proteste degli ultimi giorni. Un migliaio gli arrestati, quasi tutti minorenni.
Il governo algerino ha sospeso le tasse e i dazi doganali sullo zucchero e sull'olio, una misura che dovrebbe tagliare i costi del 40%. Poi ha esortato produttori e distributori ad adeguare immediatamente i prezzi.
La rivolta, iniziata nella vicina Tunisia, si è estesa rapidamente anche in Algeria, colpita dai rincari dei generi di largo consumo e dalla disoccupazione.