L’allarme del mondo per Sakineh

Si teme l’esecuzione per oggi n

Sakineh potrebbe essere uccisa oggi nel carcere di Tabriz. Non più lapidata, ma impiccata. L'allarme è arrivato nella mattinata di ieri dal comitato internazionale contro le esecuzioni. L'Ue si è detta ''molto preoccupata'' ed ha immediatamente avviato accertamenti per verificare la notizia, in Italia il ministro degli Esteri Franco Frattini ha assicurato che non ci sono conferme, mentre dalla Francia sono rimbalzate le voci su una possibile ''rapida esecuzione'' della donna iraniana accusata di adulterio e concorso nell'omicidio del marito. Il tutto nel totale silenzio di Teheran.

Ma la notizia della possibile impiccagione di Sakineh ha immediatamente suscitato l'indignazione di diversi paesi europei, gli appelli di molti ministri, tra i quali Frattini e la collega delle Pari opportunità Carfagna, e l'organizzazione di marce e fiaccolate da Parigi a Roma e Bruxelles.

''La 'Commissione per i diritti umani' del regime - hanno assicurato al comitato - ha annunciato che 'secondo le prove esistenti, la sua colpevolezza è stata confermata' ''. Di fatto, è l'accusa del comitato, ''il regime ha creato un nuovo scenario per accelerare la condanna a morte''. A tutto ciò bisogna aggiungere che il mercoledì, in Iran, è il giorno delle esecuzioni, come ha sottolineato La Regle du jeu, rivista online di Henri-Levy che ha ottenuto informazioni analoghe, ''c'e' quindi da essere terribilmente preoccupati per Sakineh''.

Da Teheran non sono arrivate né conferme né smentite, ma lunedì il vice ministro degli Esteri ha ribadito la posizione del regime: ''L'Iran - ha detto Hassan Qashqavi - difende la vittima e la sua famiglia, mentre l'Occidente difende chi ha recato l'offesa''. Non una parola però su una possibile accelerazione dell'esecuzione.

L'unica notizia di ieri è quella dell'arresto dell'avvocato iraniano dei due tedeschi finiti in manette mentre intervistavano il figlio e il legale di Sakineh, anche loro poi arrestati.

Dalla Gran Bretagna, il Foreign Office ha definito la possibile impiccagione di Sakineh ''un atto vergognoso'', mentre dall'Italia Frattini, in contatto con l'ambasciata, ha assicurato che non ci sono conferme. ''Rispetto le ong - ha detto - ma il nostro ambasciatore a Teheran non ha nessunissima conferma che domani la condanna a morte sarà eseguita''.