Dopo cento anni una 'guida' in rosa


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Cgil, parte l'era della 'lady di ferro'

Susanna Camusso, la metalmeccanica

di Francesco Chyurlia

La chiamano la "lady di ferro", forse per la sua fama di non fare sconti a nessuno, o forse perchè nella sua lunga carriera nel sindacato di Corso d'Italia è riuscita ad imporsi in un mondo ancora molto al maschile. Susanna Camusso è il primo segretario generale della Cgil donna. La sua consacrazione ufficiale avverrà mercoledì mattina da parte del direttivo del sindacato che sancirà la sua nomina al po- sto di Guglielmo Epifani. E' milanese, 55 anni, sindacalista dal 1975. Ha cominciato ad occuparsi di problemi del lavoro, mentre era studentessa universitaria di archeologia, tra i metalmeccanici della Fiom.

La vita sindacale della Camusso comincia nel '75 insieme al metalmeccanico Cipputi (personaggio mitico con la tuta blu e chiave inglese in mano, nato dalla geniale matita dell'umorista-satirico Altan). Dal 1977 al 1997 Susanna è dirigente locale della Fiom milanese, poi di quella lombarda ed infine nella segreteria nazionale dello stesso sindacato con la competenza su produzioni automobilistiche e siderurgiche. Assume poi la segreteria regionale della Flai (agro-industria) e nel 2001 viene eletta segretario generale della Cgil della Lombardia. Nel 2008 entra nella segreteria confederale della Cgil e nel 2010 diventa vice segretario.

La prima sfida, riunire i sindacati
Non sarà un mandato facile quello della Camusso. Sulla scomoda poltrona che appartenne a sindacalisti del calibro di Epifani, Cofferati, Trentin e, tornando in indietro negli anni, di Lama e Di Vittorio, la nuova segretaria generale della Cgil dovrà affrontare alcune sfide al calor bianco: ricucire lo strappo con Cisl e Uil per chiudere l'epoca dei contratti separati; sciogliere i nodi della contrattazione aperti dalla vertenza Pomigliano, difendere i posti di lavoro,i diritti e rilanciare il Paese. E poi, su di lei, un pesante carico di aspettative: il ministro del Lavoro, Sacconi, auspica "un nuovo corso" e la Confindustria che governi gli estremisti.

Tra le proposte della Camusso a Cisl e Uil c'è quella di fare tutti assieme una grande manifestazione nazionale proprio sulla legalità che la confederazione vorrebbe tenere in Calabria, forse a Reggio. Potrebbe cominciare da qui il difficile compito di ricucire i rapporti che non sono stati mai così divisi. Sul Mezzogiorno e sulla legalità c'è stata infatti largha condivisione tra Cgil, Cisl e Uil tanto che il Sud è stato uno dei punti su cui sindacati e associazioni delle imprese hanno subito trovato un accordo nei tavoli promossi da Confindustria che si sono tenuti all'Abi.

Il primo grande appuntamento per la Camusso sarà il 27 novembre, giorno in cui il direttivo Cgil del 16 e 17 settembre ha deciso una grande manifestazione nazionale a Roma con comizio conclusivo in Piazza san Giovanni. Un corteo per chiedere più diritti e più democrazia, per rimettere al centro il lavoro, la contrattazione, per rivendicare sviluppo, equità e giustizia sociale e per imporre scelte che facciano uscire il Paese dalla crisi. A sponsorizzare la Camusso è stato Epifani. Il passaggio nella segreteria di Corso d'Italia avvenne nel giugno 2008 dove la leader vi entrò con la delega ai serttori produttivi.

Epifani: affido la Cgil in mani capaci
Non poteva essere rieletto, neanche per acclamazione. Le regole in Cgil sono rigorose: non si può andare oltre il secondo mandato. Ma Guglielmo Epifani è, ugualmente, molto "sereno".

"La Cgil è stata e sta in campo, vuole continuare ad essere il riferimento per milioni di lavoratori del nostro Paese. Sono sereno -dice il leader sindacale- perchè è nelle regole dell'organizzazione avere un termine ai propri mandati e devo dire che è una regola di grandissimo valore democratico favorire il ricambio di esperienze e la crescita delle nuove generazioni". Poi dela Camusso dice: "Affido la Cgil in mani sicure e capaci".