Presidenziali in Brasile


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Dilma Roussef prima donna presidente

‘Mi impegno a sradicare la miseria’ dilma_vittoria_296

Col 55,59% dei consensi Dilma Roussef è la prima donna presidente del Brasile. Il rivale socialdemocratico Josè Serra ha avuto il 44,41%.

Come avevano indicato i sondaggi degli ultimi giorni, la pupilla di Lula è così diventata il 40esimo presidente del Brasile sulla scia dei successi economici e sociali ottenuti negli ultimi 8 anni dall'ex sindacalista metalmeccanico. In serata Serra si è complimentato con la vincitrice augurandole di lavorare "per il bene del paese". La Roussef ha preso un impegno di enorme significato: "Sradicheremo la miseria".

Fallito l'obiettivo di una vittoria al primo turno (3 ottobre), quando ha ottenuto poco meno del 47% dei voti, Dilma è rimasta, da allora, costantemente in vantaggio nei sondaggi.

Classe '47, nasce a Belo Horizonte da padre bulgaro e madre brasiliana, crescendo in un ambiente agiato e borghese. Dilma - come semplicemente viene chiamata dal popolo - in gioventù si avvicina ai movimenti socialisti, partecipando poi alla lotta armata contro la dittatura militare.

Trascorre, per questo, anche tre anni in carcere, tra il 1970 e il 1972. Finita la dittatura, contribuisce alla rifondazione del Partido Trabalhista Brasileiro (Ptb), che prende il nome di Partido Democratico Trabalhista (Pdt). Nel 2000, poi, il passaggio al partito di Lula.

Partecipa al gruppo di lavoro che prepara il piano nel settore energetico per l'elezione di Lula alla presidenza, nel 2002; una volta eletto, Lula la nomina ministro delle Miniere e dell'Energia; Dilma è poi scelta da Lula per la Casa Civil, organo preposto alla coordinazione dell'azione di governo.

Due matrimoni alle spalle, una figlia nata nel 1976, è considerata una donna molto tenace e aggressiva. A proposito del suo carattere, Dilma si è più volte difesa affermando che non è il suo carattere a essere difficile, ma il ruolo che ricopre.