Europei di calcio 2012


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Serbia chiede ripetizione gara

‘Italia doveva prevenire incidenti’ g

''I padroni di casa sono responsabili per l'organizzazione. Secondo il protocollo della Uefa, chi ospita un evento deve fare il possibile per prevenire incidenti. Noi abbiamo fatto ciò che dovevamo, abbiamo sollecitato l'attenzione dell'Italia sul rischio di disordini''. Tomislav Karadzic, presidente della federcalcio serba (Fss), punta il dito contro l'Italia dopo gli eventi che martedì, allo stadio Ferraris di Genova, hanno portato alla sospensione della partita valida per le qualificazioni a Euro 2012.

Karadzic ha preso posizione dopo l'odierna riunione dei vertici della Fss. Le autorità italiane, dice il presidente federale, ''non hanno fatto nulla per prevenire gli incidenti nonostante i nostri avvertimenti. Non hanno fatto nulla dopo aver assistito ai disordini nell'immediata vigilia della partita'', dice ancora. Il numero 1 della federcalcio serba giudica ''infondate'' le critiche relative ai mancati controlli preventivi che Belgrado avrebbe potuto eseguire. ''Chiunque sia in possesso di un passaporto ha il diritto di acquistare un biglietto e di viaggiare. In questo caso, per assistere ad una partita di calcio''.

''La reazione della polizia italiana è stata debole'', aggiunge Milivoj Mirkov, responsabile della sicurezza. La Fss ha tempo fino al 25 ottobre per consegnare la propria relazione alla Uefa. La Commissione disciplinare della Confederazione continentale si riunirà il 28 ottobre per esaminare il caso. Karadzic sembra puntare sulla comprensione del presidente della Uefa, Michel Platini. ''Parleremo con Platini il 18 ottobre, cercheremo la soluzione migliore. Quella più onesta sarebbe rigiocare la partita, ma al momento è solo il nostro desiderio'', dice prima di avvertire che ''non bisognerebbe però essere troppo ottimisti''.

La Fss è impegnata anche sul fronte interno: il 23 ottobre a Belgrado si dovrebbe giocare il derby tra Stella Rossa e Partizan. Il timore di incidenti è elevato, ma la gara probabilmente non verrà rinviata. ''Il derby si gioca - dice il presidente federale -. I club e la Lega sono d'accordo, le autorità e la polizia illustreranno la loro posizione lunedì. In caso di rinvio o di partita a porte chiuse, ci sarebbero dubbi sulla Serbia. Il mondo del calcio penserebbe che non siamo in grado di gestire situazioni complesse. La Serbia è un paese stabile, le autorità fanno il proprio lavoro e nessuno è più forte dello Stato''.