Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, ogni minuto sulla terra un bambino diventa cieco. Eppure, il 75-80% dei casi di ipovisione o cecità possono essere efficientemente prevenuti o curati, intervenendo soprattutto in Africa, Asia o America Latina, dove si concentra il 70% delle 160 milioni di persone nel mondo affette da una forma grave di malattia oculare. Di questo hanno discusso gli esperti a Milano, in occasione della Giornata Mondiale della Vista.
La principale ma prevenibile causa di cecità infantile nei Paesi più poveri è il tracoma, malattia legata alla mancanza di acqua potabile e alle cattive condizioni igieniche.
Basterebbero misure di bonifica dei villaggi o delle campagne per prevenire questa patologia, come è già avvenuto per l'oncocercosi, la cosiddetta 'cecità' del fiume', malattia che è ormai quasi sradicata.
Diverse sono le malattie oculari di rilevanza sociale dei Paesi industrializzati: degenerazione maculare legata all'eta', glaucoma e retinopatia diabetica sono per gli esperti ''tra le maggiori cause di cecità o ipovisione, soprattutto nei soggetti anziani''. Si tratta di patologie la cui incidenza aumenta nel corso degli anni per l'avanzare dell'età, ma che se diagnosticate in tempo si possono bloccare.
In particolare, spiega Vito De Molfetta, primario di clinica oculistica all'ospedale San Gerardo di Monza, ''per prevenire la degenerazione maculare senile e' importante smettere di fumare, evitare un'esposizione prolungata ad una intensa luce solare e adottare una corretta dieta talvolta integrandola con vitamine e minerali''. Vedere immagini distorte o la presenza di aree scure al centro del campo visivo, aggiunge, sono i primi campanelli d'allarme della malattia.