Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino dove è atterrato poco fa il C-130 con a bordo le salme dei quattro alpini uccisi in Afghanistan. Ad accoglierle, Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi oltre, tra gli altri, al presidente della Camera, Gianfranco Fini, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, altri esponenti del Governo e del Parlamento. Presenti anche i parenti delle vittime, straziati dal dolore e accompagnati da personale dell'Esercito. Sulla pista dello scalo romano anche un picchetto del Settimo reggimento Alpini di Belluno, il reparto dei quattro caduti, e una rappresentanza di tutte le Forze Armate. A bordo del C-130, le quattro bare avvolte ciascuna in un tricolore.
Le mani appoggiate sulla bara, avvolta nel Tricolore: un gesto diventato ormai purtroppo consueto. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha reso omaggio così alle salme dei quattro alpini uccisi sabato in Afghanistan. I feretri sono stati portati a spalla dai loro stessi commilitoni.
Dopo l'omaggio del Capo dello Stato, le bare sono state condotte verso i carri funebri, mentre il trombettiere del Settimo reggimento intonava il Silenzio. Dietro alle bare, i parenti dei caduti, giunti ieri da quattro regioni diverse: la Toscana, la Sardegna, la Sicilia e la Puglia. Grande il loro dolore: si abbracciano e si sostengono l'un l'altro, confortati anche dagli psicologi dell'Esercito. Presenti anche i sindaci dei vari comuni di dove erano originarti gli alpini uccisi. Le salme verranno ora condotte all'Istituto di medicina legale per l'autopsia disposta dalla magistratura, che ha aperto un'inchiesta sull'attentato; poi verrà allestita una camera ardente al policlinico militare del Celio. I funerali solenni dovrebbero svolgersi (ma manca ancora l'ufficialità) domani alle 10 e 30 nella basilica romana di Santa Maria degli Angeli.