Una denuncia e una provocazione. Arrivano dai docenti delle Facoltà umanistiche dell'Università La Sapienza di Roma contro la riforma Gelmini e i tagli previsti dalla manovra finanziaria. Secondo i professori "il rischio è di restare per strada". E "contro il buio che i tagli del governo vogliono far calare sulla ricerca e la didattica'', l'Università si illumina di notte. Gli esami di luglio alla Facoltà di Lettere, infatti, per protesta si terranno in seduta notturna. L'appuntamento è per il 13, tramontato il sole.
Dopo aver rinviato gli esami calendarizzati fino al 9 luglio e aver indetto una settimana di mobilitazione, i docenti di Lettere dal 12 svolgeranno regolarmente gli appelli, ma per le strade della città universitaria oppure 'al buio', nei locali della Facoltà.
Alla protesta contro i tagli partecipano le quattro facoltà umanistiche di Lettere e Filosofia, Studi Orientali, Filosofia e Scienze Umanistiche. ''Abbiamo capito che soltanto con azioni 'violente' come queste possiamo suscitare l'attenzione su questi problemi'', il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Franco Piperno, che ha sottolineato anche l'adesione degli studenti alla mobilitazione.
''In cinque anni La Sapienza perderà oltre un terzo dei docenti, circa 1.300-1.400 professori - ha spiegato il preside della facoltà di Scienze umanistiche, Roberto Nicolai - Avremo quindi un blocco del ricambio dei docenti. Dal 'turn over' arriveremo al 'game over' dell'università''.
I docenti hanno annunciato che il 65% dei ricercatori (48 su 74) di Lettere hanno deciso che se non cambierà nulla, non assumeranno incarichi didattici e molti corsi potrebbero non partire.
Il Rettore, Frati: "Esami di notte? Folklore"
''Con le azioni di protesta non bisogna danneggiare gli studenti''. A pronunciare il suo ''no'' al blocco degli esami e' il rettore dell'universita' La Sapienza di Roma Luigi Frati, contestato da diversi docenti, ricercatori e studenti durante il suo intervento a una conferenza stampa dei presidi delle facolta' umanistiche, riuniti in un aula dell'ateneo.
''Rispetto la mobilitazione di una settimana dei docenti -ha aggiunto- e ritengo che fin dal '94 ci sia stata una contrazione dei fondi destinati all'universita', soprattutto alla ricerca scientifica. Ma mi auguro che non si vada avanti con un blocco degli esami per tutto il mese. Ci sono studenti che chiedono di fare gli esami'', ha spiegato Frati mentre qualcuno dalla platea riunita in aula magna ha gridato 'vergogna'. Frati ha definito ''folkloristiche'' le iniziative di protesta annunciate dai docenti, come gli esami a lume di candela e in strada la prossima settimana.
"Via i ricercatori fannulloni, caccerò chi ruba lo stipendio"
''Non credo che noi non siamo corresponsabili riguardo ai provvedimenti sull'universita' da parte dei governi di centrodestra e di centrosinistra. Il 30% dei ricercatori della facolta' di Giurisprudenza non ha prodotto nulla nell'ambito della ricerca scientifica e in generale alla Sapienza il 10% dei ricercatori non ha prodotto nulla in 10 anni. Queste persone vanno cacciate dall'universita'''. Sono le parole del rettore della Sapienza Luigi Frati, che oggi ha partecipato a una conferenza stampa indetta dai presidi delle facolta' umanistiche nell'ateneo contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini e dalla manovra finanziaria. Frati e' stato anche contestato da alcuni docenti e ricercatori riuniti nell'aula. ''Bisogna reclamare la progressione economica solo per i meritevoli. C'e' chi ruba lo stipendio: ci sono persone che lo prendono da anni e non fanno nulla - ha proseguito Frati - Facciamo pulizia a casa nostra per avere piu' potere morale''. Il rettore della Sapienza ha anche riferito di aver ''fatto una contestazione disciplinare ad un professore ex-ministro perche' questi aveva preso incarichi extrauniversitari''.''E' gia' in atto un'operazione pulizia - ha concluso Frati - e ora spero che cambi anche il direttore generale dell'ospedale (il Policlinico Umberto I)''.