Ricerca scientifica


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Nel cervello il segreto del coraggio

Uno studio sui serpenti fotografa la paura torero_spagna_296

Presto si potrebbe non parlare più di ‘cuor di leone’. Il segreto dei coraggiosi infatti si cela, piuttosto, nella mente. Lo hanno scoperto i ricercatori del Weizmann Institute of Science, grazie a un nuovo studio che ha combinato l'impiego di serpenti vivi alla risonanza magnetica, per 'fotografare' i meccanismi neurali di chi è alle prese con la paura.

Lo studio israeliano, pubblicato su 'Neuron', ha guardato nel cervello di alcuni volontari impegnati in un test in cui si sono trovati di fronte ad un incontro ravvicinato con un tranquillo orsetto di peluche o con un serpente. Prima dello studio i soggetti erano stati divisi in 'coraggiosi' o 'paurosi' sulla base delle risposte date a un questionario sulla fobia dei serpenti. Ebbene, la ricerca ha rivelato che, al di là della reazione fisica, l'attività di un'area del cervello dei volontari era fortemente associata alla paura quando si decideva di agire in modo coraggioso.

Non lo era più, però, se si finiva per soccombere, dandosela a gambe. La chiave sta nella corteccia cingolata anteriore, l'area del cervello che entra in azione quando bisogna vincere il terrore. Questa struttura però si disattiva se la paura è più forte della nostra capacità di superarla.

"I nostri risultati chiariscono un interessante aspetto del comportamento umano: la chiave dell'abilità di compiere volontariamente un'azione opposta a ciò che ci suggerirebbe la paura incombente. Insomma, il coraggio", spiega Yadin Dudai, primo autore della ricerca. In particolare, sapere come 'accendere' il coraggio "potrebbe aiutarci a scovare trattamenti su misura per le persone bloccate dalle fobie o afflitte da patologie che impediscono loro di vincere una paura".