Terzo e ultimo scritto per i quasi 500 mila candidati alle prese con gli esami di maturità. Stavolta i ragazzi si dovranno cimentare con il cosiddetto quizzone, un pacchetto di test che, a differenza delle due precedenti prove, è predisposto non dal ministero, ma dalle singole commissioni esaminatrici.
Prassi destinata però a cambiare presto: il ministro Gelmini, infatti, ha ribadito negli ultimi giorni che per gli studenti all'ultimo anno delle superiori preferisce un esame più ‘europeo’ e pensa perciò di affidare dal 2012, all'Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema d'istruzione) la messa a punto di una prova nazionale, uguale per tutti, basata su test elaborati con criteri standardizzati in modo che la valutazione dei ragazzi non cambi da territorio a territorio e non sia discrezionale.
Attualmente i test di questa terza prova scritta riguardano non più di cinque discipline e sono in linea con le simulazioni e le esercitazioni svolte dai ragazzi durante l'anno scolastico. Gli studenti avranno a che fare con un elaborato sintetico oppure con veri e propri quesiti a risposta singola (da 10 a 15) o multipla (da 30 a 40); con problemi scientifici a soluzione rapida (non più di 2); casi pratici e professionali (anche questi non più di 2), oppure, secondo gli indirizzi di studio, con la realizzazione di un progetto.