Il caso delle mozzarelle blu ritirate dal mercato negli ultimi giorni ha riacceso le polemiche attorno al problema della salubrità degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole. Spesso però il problema non riguarda tanto il prodotto in sé, quanto piuttosto l’involucro in cui questo è conservato, che deve sottostare a regole precise, spesso disattese.
Sulle circa 3 mila allerte europee infatti, almeno 200 riguardano i materiali a contatto con gli alimenti, ‘che ancora oggi presentano irregolarità. In particolare – spiega Silvio Borrello, direttore generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute - i rischi riguardano il rilascio di sostanze chimiche e vengono riscontrati soprattutto nei prodotti importati da paesi esteri, in primis dalla Cina’.
‘I materiali a contatto - ha spiegato Borrello - rientrano nel concetto allargato di alimenti e sono soggetti alla regolamentazione comunitaria 178 del 2002. In Italia siamo stati precursori della normativa a livello europeo. Adesso, su delega del Parlamento, stiamo lavorando al testo unico sulla sicurezza degli alimenti come annunciato dal ministro Fazio, e già prima delle ferie estive ci confronteremo sui singoli capitoli’.
Materie plastiche, gomma, cellulosa rigenerata, carta e cartone, vetro e acciaio: ‘i materiali a contatto con gli alimenti - prosegue la dottoressa Marinella Collauto del ministero della Salute - fanno parte a pieno titolo della filiera alimentare e per loro valgono gli stessi principi della sicurezza sugli alimenti. Oltre ai controlli sugli stabilimenti, sugli oggetti e materiali utilizzati, anche chi utilizza i materiali deve rispondere ad una serie di adempimenti, che devono essere riportati (in modo visibile e indelebile), sull'etichettatura".
Etichettatura che deve presentare la denominazione 'per alimenti', l'eventuale indicazione di condizioni particolari da rispettare ed infine il nome o la ragione sociale (ovvero il marchio, per la rintracciabilità).