Vince ma non sfonda il sì al referendum nello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco: un voto che serviva ai lavoratori per esprimere il proprio consenso o meno all'intesa siglata lo scorso 15 giugno tra la Fiat e la sigle sindacali (eccetto la Fiom).
I sindacati si dicono soddisfatti del 63% dei consensi circa conquistato dal sì; il ministro Sacconi afferma che adesso il paese è più moderno. Ma nella fabbrica campana della Fiat sono tutti consapevoli che a pesare nel prossimo futuro sarà anche il 36% raggiunto dal fronte del no.
La risposta della Fiat è affidata ad una nota: ‘L'azienda lavorerà con le parti sindacali che si sono assunte la responsabilità dell'accordo al fine di individuare ed attuare insieme le condizioni di governabilità necessarie per la realizzazione di progetti futuri’. Il gruppo del Lingotto sottolinea inoltre come consideri impossibile ‘trovare condivisione con chi sta ostacolando il piano per il rilancio di Pomigliano’.
Poco dopo i primi scrutini, che in verità sembravano profilare una vittoria del sì con oltre il 76%, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi aveva esortato la Fiat a riconoscere che ‘vi sono tutte le condizioni per realizzare il promesso investimento in un contesto di pace sociale’. C’è poi l'altro fronte dei sindacati, con la Fim e la Uilm in primo luogo, che se da un lato si dicono soddisfatte del successo ottenuto, dall'altro chiedono alla Fiat di ratificare presto l'accordo e, quindi, di tener fede agli impegni.
Saranno quindi giorni altrettanto decisivi quelli che seguiranno al referendum di ieri. Il sindacato più critico all'accordo, la Fiom, anche stanotte ha ribadito il suo no all'intesa, ma secondo quanto sottolineato dal segretario della federazione napoletana, Massimo Brancato, ‘se la Fiat apre una trattativa e si predispone ad una mediazione che rispetti la Costituzione, le leggi dello Stato e il contratto, ci sediamo a un tavolo e siamo disponibili a fare un negoziato’.
E a chiedere di riaprire le trattative, quando il risultato già sembrava offrire ai contrari all'accordo un risultato tutt’altro che deludente, arriva anche la vice segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso: ‘la partecipazione al voto era prevedibile - spiega la sindacalista - così come la prevalenza del sì, Chiediamo a Fiat di avviare l'investimento e la produzione della nuova Panda a Pomigliano e di riaprire la trattativa per una trattativa condivisa da tutti’.
E se il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, subito dopo l'esito del voto sottolinea che in questo referendum ‘ha vinto il lavoro e il buon senso’, il segretario della Uil Campania, Giovanni Sgambati, mette in evidenza come ‘una percentuale così elevata di partecipazione non si era mai registrata in un referendum sulla flessibilità nel settore metalmeccanico’.