Nemmeno le briciole. La Montepaschi cannibale forgiata da Simone Pianigiani non lascia a Milano neanche il punto della bandiera: 4-0 nella serie finale, cappotto e quarto titolo consecutivo in bacheca. Il quinto della sua storia con la vittoria strappata nel 2004 alla Fortitudo Bologna.
A un anno e tre giorni di distanza dal successo tricolore 2009 sulle tavole del Forum, la corazzata senese - schiacciasassi in campionato, Supercoppa e Coppa Italia, meno brillante in Eurolega - concede la replica superando l'Armani Jeans con un perentorio 93-69.
Ora nel mirino degli insaziabili toscani - gli unici dalla nascita dei play-off nel 1976 a inanellare quattro successi in fila - c'è il Borletti di Cesare Rubini e Sandro Gamba, vincitore di cinque campionati tra il 1950 e il 1954. Affamata come se fosse una squadra al debutto sul palcoscenico più importante e non la dominatrice assoluta degli ultimi anni la Mens Sana aggredisce subito l'incontro. Davanti al patron milanese Giorgio Armani e alle stelle dell'Nba Marco Belinelli e Danilo Gallinari, seduti in parterre, i biancoverdi di Siena iniziano ventre a terra trascinati da Sato (Mvp della stagione regolare, 16 punti per lui alla fine) e soprattutto da McIntyre (28 i punti al fischio finale).
Il piccolo playmaker - forse alla sua ultima gara con la Mps - segna 14 punti in meno di otto minuti (con un ottimo 4 su 5 nelle triple) nonostante la buona intensita' difensiva di Milano. Diversamente da gara-3 quando chiuse il primo parziale incassando 32 punti a 11, infatti, l'Armani aggredisce dietro, libera in attacco la vena di Maciulis (7 punti nel quarto, 13 alla fine) e riesce a contenere la forza d'urto avversaria chiudendo il primo spicchio di gara sul 26-19 per Siena. Quanto basta per scaldare i 9.300 del Forum e far sudare ogni punto alla Mens Sana.
Nel secondo quarto Milano continua a stringere i bulloni sotto il suo canestro, tira con un ottimo 69% e si affida in avanti alla vena di Monroe uscito dalla panchina per sparare tre triple in faccia ai campioni d'Italia. Costretti a uscire dal campo all'intervallo lungo con soli tre punti di vantaggio sul 47-44.
Un testa a testa che si prolunga anche nel terzo parziale fino a che McIntyre - nominato miglior giocatore della finale - non decide di spezzare la partita con nove punti e, con l'aiuto di Hawkins e Eze, issare Siena al +14 alla terza sirena.
Da lì in poi, con Milano a spendere le ultime stille di energia, inizia una lunga passerella biancoverde: circolazione perfetta di palla, dominio a rimbalzo (32 a 24 alla fine), altruismo diffuso (quattro gli uomini in doppia cifra) e una forbice che si allarga fino al definitivo 93 a 69.
Dolce suggello per una squadra entrata nella storia in Italia e attesa, ora, all'ultimo gradino sulla scala della leggenda: quello dell'Europa.