Nasce in Iran la prima banca per sole donne, aperta nella città santa sciita di Mashad. Da oggi, come riporta l'agenzia d'informazione 'Irna', le donne potranno gestire le loro finanze senza bisogno della presenza del consorte, dal momento che il personale della nuova filiale sarà esclusivamente femminile.
La sharia in vigore dal 1979, anno dell'avvento della rivoluzione Islamica, impone infatti il divieto a uomini e donne di avere contatti in luoghi pubblici, a meno che non siano sposati. Le donne non possono infatti servirsi di parrucchieri maschi e negli autobus settori separati sono riservati ai due sessi.
L'iniziativa è della Bank Melli (istituto commerciale colpito in passato da sanzioni Onu per attività illecite all'estero) e sembra tuttavia solo un provvedimento in grado di riscuotere successo tra le famiglie più conservatrici e tradizionali. E’ infatti consuetudine che le donne della Repubblica Islamica gestiscano il loro denaro nelle banche, anche nel caso in cui agli sportelli ci sia personale maschile. Nei negozi, negli uffici e nelle banche iraniane infatti non vi sono restrizioni particolari nei rapporti tra i due sessi. Sono invece vietati, in base alla legge islamica, i contatti considerati 'intimi'.
Negli ultimi tempi le autorità iraniane hanno deciso di adottare una serie di provvedimenti contro i costumi occidentali che starebbero mettendo a repentaglio i valori religiosi dell’Iran. In particolare dal 2005, da quando è diventato presidente Mahmud Ahmadinejad, sono state aperte compagnie di taxi per sole donne, con conducenti donne, e sono stati inaugurati parchi riservati ad un'utenza femminile.
Tra le misure adottate hanno suscitato scalpore il 'divieto di tintarella' nelle strade di Teheran, il sequestro delle auto lussuose sfoggiate dai single per nuove conquiste amorose e l'aumento delle multe nei confronti delle donne che non rispettano le norme che disciplinano l'uso del velo e del make-up.