La Commissione europea ha inviato all'Italia una nuova richiesta perché rispetti una sentenza della Corte europea di giustizia del 2008 sull'equiparazione fra uomini e donne nella pubblica amministrazione. In caso contrario Bruxelles ipotizza un deferimento alla Corte di giustizia europea. L'avvertimento è contenuto in una nuova lettera inviata alle autorità italiane, in cui si chiede di adeguarsi alla sentenza che intimava di alzare l'età pensionabile delle dipendenti pubbliche a 65 anni.
L'Italia ha introdotto nuove disposizioni per adeguarsi alla sentenza della Corte a seguito di una procedura di infrazione avviata dalla Commissione, ma l'esecutivo Ue sostiene che le disposizioni varate dal nostro Paese, che porterebbero gradualmente nell'arco di 8 anni ad una equiparazione dell'età pensionabile fa persistere il trattamento discriminatorio.
Secondo quanto si ricorda a Bruxelles, la parità retributiva tra le donne e gli uomini e' consacrata dall'art. 157 dei trattati. Per quanto riguarda le pensioni da lavoro, questo significa che l'età pensionabile deve essere la stessa per gli uomini e per le donne. La Corte di Giustizia europea ha confermato a più riprese che le pensioni dei funzionari pubblici vanno considerate alla stregua di retribuzioni e di regimi professionali.
Il 13 novembre del 2008, la Corte ha stabilito che il regime applicabile ai funzionari pubblici italiani gestito dall'Inpdap è discriminatorio, perché applica alle donne e agli uomini età pensionabili diverse. Questo era anche il punto di vista della Commissione quando ha aperto nel 2005 la procedura di infrazione contro l'Italia.
Sacconi: pensioni? Cercheremo una soluzione
Il ministro del Lavoro, Sacconi, incontrerà lunedì a Lussemburgo la commissaria Ue Viviane Reding per trattare sulla richiesta europea di ridurre la gradualità nel pensionamento delle donne nel pubblico impiego. Lo annuncia lo stesso Sacconi, a Pechino.
"Cercherò di agire al meglio per una soluzione che sia definitiva", assicura. "Ho chiesto di incontrare la commissaria lunedì". Obiettivo: capire "quanto sia cogente la richiesta Ue e quanto minacci di tradursi in infrazione". Sacconi spiega di aver ricevuto una lettera dalla Reding che chiede di anticipare al 2012 il passaggio a 65 anni dell' età pensionabile per le donne nel P.I.
Brunetta: c'è il veicolo della Manovra
"Ne prendiamo atto: faremo tutte le verifiche del caso, abbiamo il veicolo della Manovra e vedremo come rispondere all'Ue e alla Corte di Giustizia europea". Così il ministro per la Pubblica Amministrazione, Brunetta, ha commentato il nuovo richiamo della Commissione Ue sull'età pensionabile delle donne.
Alla richiesta "abbiamo risposto 8 mesi fa innalzando di un anno ogni due l'età di pensionamento delle donne nella Pubblica Amministrazione". Ora "l'Ue ci dice che non basta". "Aspettiamo di leggere e valutare le motivazioni. Abbiamo 2 mesi di tempo: il governo risponderà - assicura Brunetta - in maniera collegiale". Forse la questione nel CdM.