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Un 'mare' di rifiuti

In un anno di attività sequestrati 3 milioni e 200mila chili di rifiuti illegali gdf_rifiuti_296

Messi uno dietro l’altro raggiungerebbero quasi due chilometri con un peso di oltre mille elefanti. Cifre che nascondono un fenomeno sempre più pericoloso nel quale sono coinvolte aziende italiane, criminalità organizzata, imprese straniere.

La Guardia di Finanza di Taranto nell’ultimo anno di attività ha sequestrato 3 milioni e 200 mila chilogrammi di rifiuti illegali stipati in oltre 130 container. In questo “oceano” di sporcizia si trova di tutto: patenti, schede elettorali, materiali sanitari, pneumatici, cartelle cliniche, fustelle di medicinali, cambiali. Rifiuti regolarmente consegnati a società specializzate nel settore che, in molti casi, evitano di trattarli e li spediscono in Paesi come la Cina e il Vietnam.

“I rifiuti arrivano dall’Italia e dall’estero. Le società di smaltimento scelgono il porto di Taranto perché è un punto facile da raggiungere e collegato con rotte comode. Chi dovrebbe smaltire secondo la legge i rifiuti non lo fa per evitare costi. La normativa prevede, infatti, la tracciabilità del rifiuto. Una società di recupero deve indicare preventivamente dove ritira la merce, che percorso farà e quale società la smaltirà. Tutto questo, secondo quanto abbiamo rilevato in un anno di attività, molto spesso non avviene. Le imprese di smaltimento preferiscono farle arrivare in porto con documentazione falsa e imbarcarla su navi con destinazione Cina. Qui, in molti casi, i rifiuti saranno bruciati o riciclati senza i dovuti sistemi di sicurezza o affidando il trattamento e la separazione, procedimenti spesso pericolosi per la salute umana, a manodopera minorile. A volte ci sono anche casi di triangolazione. Sempre solo sulla carta i rifiuti vanno ad una società statunitense che a sua volta li gira ad una società di Hong Kong per lo smaltimento. In un caso la società di Hong Kong era in uno stabile. Un ufficio che, secondo le carte, avrebbe dovuto smaltire milioni di tonnellate di rifiuti”.

Il maggiore Giuseppe Dell’Anna si occupa di contrasto al traffico transfrontaliero di rifiuti. Da più di un anno ha avviato procedure innovative in grado di fermare il fenomeno e arginare i tentativi di truffa di decine di società di smaltimento. “Le società che si occupano di ritirare i rifiuti ricevono contributi per la loro attività. Sono tenute a dichiarare preventivamente ogni passaggio che la merce farà.

Questa nuova forma di business è in costante aumento perché garantisce guadagni da capogiro. Si evitano passaggi di separazione dei rifiuti, smaltimenti in apposite discariche. Meglio, secondo queste società, imbarcare tutto sui container e spedire nelle ‘lavatrici del mondo’, ovvero Cina e Vietnam ed altri paesi asiatici. In alcuni di questi paesi non ci sono controlli adeguati e tutto viene bruciato con un impatto devastante per l’ecosistema”.

Patenti, cartelle cliniche e perfino schede elettorali. Nei rifiuti scoperti dalle Fiamme Gialle di Taranto c’è di tutto e di più, ma molti arrivano dalla pubblica amministrazione. “Ovviamente lo Stato non c’entra nulla in queste truffe. Si affidano a società che dovrebbero smaltire i rifiuti in modo adeguato, secondo quanto prescrive la legge. Molte di queste, però, evitano questi passaggi e mandano tutto al macero, indistintamente, aggirando la normativa vigente. Per questi motivi abbiamo aumentato in controlli e messo in relazione le carte che ogni società deve sottoporre alla Dogana per esportare merci con quelli che, come l’Allegato 7 in materia di rifiuti, prevede la legge. Abbiamo fatto di più. Ogni container con all’interno rifiuti viene aperto e ispezionato. Per questo motivo i risultati raggiunti sono di rilievo assoluto e siamo certi che così sarà anche per il futuro”.

Il maggiore Dell’Anna è orgoglioso, a ragione, del suo lavoro e di quello dei suoi uomini. Un lavoro che è stato esteso anche ad altri porti italiani per fermare le “discariche a cielo aperto”. L’ambiente ringrazia.

>>> Guarda la video intervista al colonnello Nicola Altiero