Speciale


Stampa

Tutto, in cambio di soldi

Le vittime dell'usura disposte a qualunque cosa gdf_arresto_296

Sempre più spesso, e lo confermano i dati della Guardia di Finanza di Taranto, le vittime dell’usura sono disposte a tutto pur di cercare di avere soldi in prestito e di ritardare il pagamento.

“L’ultimo caso nel quale ci siamo imbattuti è stato quello di una piccola imprenditrice della zona. Aveva cercato di trovare soldi per pagare vecchi debiti della sua azienda e per far fronte a delle spese impreviste. Alla fine è arrivata agli usurai. Ha chiesto quasi 20 mila euro in prestito. Alla richiesta è giunta in tempi record la risposta, ovviamente in cambio di garanzie (assegni postdatati e cambiali). La signora ha cominciato a restituire la somma di denaro, con un tasso di interesse dal 10 al 15% mensile.

Si è trovata poi in difficoltà e un giorno si è presentata dal suo aguzzino per chiedere una dilazione di qualche giorno. L’usuraio ha ascoltato la richiesta dell’imprenditrice e poi le ha proposto un rapporto sessuale per posticipare di una settimana il pagamento della rata. E così è stato”.

Il maggiore Cosmo Virgilio, del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, racconta una delle tante tristi storie che si incontrano occupandosi di contrasto all’usura. Il colloquio tra la donna e il suo aguzzino è stato intercettato dalle Fiamme gialle, così come la proposta indecente dell’usuraio. “Questi casi – continua Virgilio – purtroppo sono sempre più frequenti. Donne sposate, con figli, che per riuscire a racimolare soldi per pagare debiti si buttano nelle braccia di uomini senza scrupoli. In questo fenomeno c’è una sorta di rapporto di soggezione tra la vittima e il prestasoldi. I malcapitati vedono in loro l’ultima spiaggia, quelli che possono aiutarli al contrario delle banche, dei parenti, degli amici. E così li difendono e gli passano informazioni in caso di indagini”.

La collaborazione delle vittime di usura con le forze di polizia arriva in molti casi solo dopo l’accertamento del reato. A questo punto per molte persone “strozzate” dai debiti non resta che raccontare agli inquirenti le loro disavventure e sperare di poter accedere al “Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura”, unica strada possibile per riprendersi quella dignità economica e morale tolta dagli strozzini. “C’è molta omertà su questo fenomeno. Basti pensare a quanta poca collaborazione riceviamo dalle associazioni di categoria e dagli istituti bancari”, aggiunge il maggiore Virgilio.

Ma chi è la vittima dell’usura? “Molto spesso si tratta di famiglie. Quelle che per via della crisi economica, della disoccupazione e di spese impreviste non riescono ad arrivare alla fine del mese. Generalmente chiedono agli usurai cifre che si aggirano intorno ai 10 mila euro. Poi ci sono le vittime del gioco d’azzardo, sempre più numerose. Categoria a parte è quella dei commercianti e degli imprenditori. Qui la richiesta di prestito arriva anche a centinaia di migliaia di euro. In questi casi gli usurai avvicinano le vittime offrendo aiuto in cambio di cessioni di quote societarie, di immobili, di attività commerciali. In tutti i casi, comunque, le vittime pensano di riuscire a restituire i soldi. Nessuno crede di non farcela. Come, invece, accade nella quasi totalità dei casi, nessuno riesce a pagare quanto dovuto. I tassi di interesse sono così alti che si accumulano giorno dopo giorno. In un anno un prestito di 100 euro diventa 600 euro. E così gli interessi si sommano ad altri interessi, è una scala che non finisce più”.