Abbiamo incontrato Massimo Mita, vice-presidente della Federazione motociclistica. A lui, che si occupa del settore ‘epoca’ abbiamo, chiesto il ruolo della Fmi e i vantaggi previsti dalle vigenti normative per chi possiede o intende entrare in possesso di un motoveicolo d’epoca. Ecco la sua risposta.
“La Federazione Motociclista Italiana (Fmi), fondata nel 1911 ha lo scopo di promuovere, far crescere, tutelare e controllare tutte le attività motociclistiche, propagandandone il valore sociale, culturale e sportivo. Forte dei 160mila iscritti, che fanno capo a 2.200 motoclub sparsi in tutta Italia, la Fmi offre la possibilità di condividere la passione per le due ruote, partecipando ad eventi turistici e sportivi. Non va dimenticato il ruolo svolto dalla Fmi nei campi della sicurezza stradale: ogni anno 15mila ragazzi e ragazze vivono le prime esperienze di guida, e altri 40mila assistono a lezioni teoriche sui corretti comportamenti di guida, tenute all’interno delle scuole da formatori federali e necessarie per il conseguimento del “patentino” In tale contesto, il Registro Storico è il vero e proprio fiore all’occhiello della Federazione Motociclistica Italiana. Si tratta di uno strumento riconosciuto dal Codice della strada, istituito con lo scopo di tutelare il patrimonio storico nazionale motociclistico e di promuoverne la ricerca, il restauro e la conservazione. Sono già più di 120mila le moto iscritte al Registro che fanno capo a circa 90.000 tesserati, alcuni dei quali risultano avere iscritte due o più moto ciascuno.
Tutti possono iscrivere al Registro Storico della Fmi una, o più d’una, motociclette che rispettino e rientrino nei parametri stabiliti dalla Commissione esaminatrice e consultabili sul sito della Fmi (www.federmoto.it). L’iscrizione di un veicolo al Registro consente di acquisire la qualifica di “veicolo di interesse storico e collezionistico”, prevista da un recente decreto del ministero delle Infrastrutture e Trasporti concernente i veicoli di interesse storico e collezionistico, che prevede anche la riammissione alla circolazione dei veicoli precedentemente cessati dalla circolazione o di origine sconosciuta e la revisione periodica con regole diverse dalle attuali.
Infine, se una moto è iscritta secondo l’art 152 del Codice della strada è esentato dall’obbligo di circolare con le luci accese di giorno (risolvendo così un serio problema ai motocicli più vecchi) e può usufruire di agevolazioni sulle tariffe assicurative e può anche -a discrezione delle autorità locali- essere esentato dall’obbligo di effettuare il controllo dei gas di scarico e circolare nelle zone interdette ai motocicli non catalizzati.
Per ciò che concerne il più comunemente conosciuto “bollo”, la normativa del 2000 ha introdotto la tassa di circolazione per i motocicli storici al posto della tassa di possesso. Dunque le moto che hanno compiuto trenta anni possono pagare una tassa di circolazione agevolata. E se nel corso dell’anno non circolano neanche un giorno, non pagano nulla.
Per le moto che hanno compiuto venti anni e non ancora trenta la legge stabilisce che la Fmi, con propria determinazione compili, aggiornandolo ogni anno, un elenco di moto di interesse storico e collezionistico. Questo elenco viene inviato al ministero delle Finanze e alle Regioni le quali possono stabilire con legge se riconoscerlo. Al momento è accettato solo in alcune Regioni, mentre altre richiedono, per applicare l’agevolazione, l’iscrizione al Registro storico. L’elenco è consultabile sul sito della Fmi alla voce “Bollo Regioni” per i dettagli. In questi giorni la Commissione Moto d'Epoca della Fmi ha già predisposto la nuova procedura di iscrizione al Registro Storico e per il rilascio del certificato di rilevanza storica e collezionistica, basata sulle novità introdotte dal Decreto Storiche, poco sopra citato i cui punti forti riguardano la re-immatricolazione e la revisione biennale dei veicoli storici, iscritti al Registro storico.” G. L