Il contadino ci mette la "faccia"


Stampa

La zucchina ha il testimonial

La Coop lancia il progetto tracciabilità, territorialità, qualità e salubrità. Valori garantiti anche dalle foto di chi produce sulle pellicole che avvolgono i prodotti f

di Mario Papetti

Anche l'agricoltura si adegua al mondo dell'immagine. E il contadino ci "mette la faccia". Per carità, niente mezzibusti. Ma la sua foto sulle pellicole che avvolgono il prodotto, quella sì. L'idea è della Coop e da giovedì 27 maggio nei supermercati e ipermercati dell'Emilia-Romagna sono in vendita, infatti, confezioni di zucchine da un kg con testimonial gli agricoltori che le hanno prodotte e la cui foto è inserita, appunto, nella pellicola che avvolge la confezione.

"Il progetto - ha spiegato Massimo Bongiovanni, vicepresidente dell'Associazione della Coop di consumo del distretto Adriatico - vuole valorizzare aspetti dell'agroalimentare e della distribuzione cooperativa come tracciabilità, filiera corta, legame con il territorio, qualità e salubrità". Valori garantiti, secondo le intenzioni del progetto, anche dalle foto ( naturalmente a colori) dei produttori (sorridenti), con tanto di nome dell'azienda e il comune in cui si trova il terreno. Sul retro, le caratteristiche nutrizionali del prodotto e una ricetta da cucina. Si è cominciato con la zucchina che è uno dei prodotti ortofrutticoli più acquistati nei punti vendita interessati alla promozione e rappresenta il 2,45% dell'ortofrutta venduta.

Se la sperimentazione darà i "suoi buoni frutti " (ed è proprio il caso di dirlo), il progetto sarà allargato ad altri prodotti e ad altre aree del Paese. Le confezioni di zucchine (che costeranno quanto il prodotto sfuso, ma ai produttori renderanno di più per via dell'immagine) riporteranno anche il logo che contraddistingue il progetto e filiera cooperativa.

Una risposta ai Farmer's market e alla vendita diretta da parte delle aziende agricole che nel nostro Paese stanno aumentando a vista d'occhio? "La Grande distrubuzione è sempre presente, e dai Farmer's market non abbiamo niente da imparare", la risposta di Massimo Bongiovanni.

Dalle foto alla 'tac'
Da una parte le foto sui prodotti degli agricoltori, dall'altra la Tac. Il mondo agroalimentare viaggia con i tempi. Arriva così la risonanza magnetica per la mozzarella di bufala campana, pomodoro concentrato, mieli siciliani, birre trappiste e altri prodotti tipici o essenziali nella dieta mediterranea. Grazie infati a questo tipo di indagine diagnostica, già applicata in campi diversi da quello medico-sanitario, come per esempio per le opere d'arte, sarà possibile difinire qualità, provenienza geografica e tracciabilità di numerosi alimenti.

A fare il punto sulle prospettive future delle tecniche di risonanza magnetica applicate alle scienze alimentari, il Workshop che si è svolto giovedì e venerdì scorso alla Sapienza nell'aula della facoltà di Farmacia. Nel corso della due giorni, i centri di ricerca italiani e stranieri hanno presentato al pubblico i risultati delle più recenti ricerche nel settore agroalimentare e delle strategie di difesa e valorizzazione dei prodotti nazionali contro frodi e contraffazioni, trattando casi di studio ed esperienze concrete di diagnostica sugli alimenti.