Marea nera


Stampa

Dall'Italia una possibile soluzione. E a basso costo

Prodotto di un'azienda di Catania e del Cnr chiesto dagli Usa marea_nera2_296

Potrebbe arrivare dall'Italia la soluzione per assorbire il petrolio perso dalla piattaforma Deepwater Horizon e che sta inquinando il Golfo del Messico. E' il Polysolver che si 'lega' indissolubilmente con gli idrocarburi trasformandosi in una 'pasta' che può essere poi utilizzata come carburante, o, strizzandola, permette il recupero del greggio disperso. Un campione e' stato richiesto dalla società Usa che effettua i tentativi di risanamento delle zone inquinante. La scoperta è stata realizzata dalla società Gta, partecipata dall'azienda Arcobaleno di Catania, e dal Consiglio nazionale delle ricerche di Roma.

E' stata approvata da Ispra e Istituto superiore della sanità e inserita dal ministero dell'Ambiente nell'elenco dei materiali ''con capacità assorbenti impiegabili in mare per la bonifica da contaminazione da idrocarburi petroliferi''. Il prodotto è stato presentato ufficialmente il 7 maggio scorso a un convegno del Cnr a Roma.

''Il meccanismo di funzionamento è semplice - spiega Luigi Reale, responsabile dell'aera Marketing del gruppo Arcobaleno - il Polysolver, che può essere trasportato in buste chiuse, a differenza degli altri prodotti ha un'azione assorbente e non disperdente. Questi ultimi si legano al greggio da sopra e lo affondano, facendolo precipitare e inquinando i fondali. Il nostro prodotto, invece, aggredisce l'idrocarburo da sotto e gli si lega in maniera indissolubile, formando una pasta facilmente rimuovibile che rimane sulla superficie galleggiando e quindi facilmente recuperabile''.

La 'pasta' finale, secondo i ricercatori, puo' o essere utilizzata come combustibile o, se opportunamente 'strizzata', torna a cedere l'idrocarburo, che viene recuperato e può essere riutilizzato. Anche i costi delle operazioni, spiegano dall'Arcobaleno, sarebbero ''molto ridotti rispetto ai metodi tradizionali''. ''Abitualmente occorrono da 15 ai 10mila euro a tonnellata - sottolinea Reale - a fronte dei 4-5mila euro del prezzo del Polysolver a parità di peso. E considerato che il rapporto è di un chilo di prodotto da usare per ogni 10 litri di mare da 'bonificare' i costi sono presto fatti...''.