Italiani a tavola


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Frustrati e insoddisfatti

Esce il primo rapporto Coldiretti-Censis sulle abitudini alimentari degli italiani. Secondo i dati, il 37% degli italiani vorrebbe mangiare più sano, ma non ci riesce v

di Mario Papetti

A tavola? Siamo dei veri "frustrati". Eternamente in conflitto con il cibo. Vorremmo mangiare più sano ma, alla fine, cediamo quasi sempre al panino ipercalorico. E' quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudine alimentari degli italiani. Il 37% delle persone, infatti, sogna la dieta mediterranea ma, per un motivo o per un altro, è costretto a rinunciarci. Dal dopoguerra ad oggi gli italiani, come emerge dall'analisi, hanno modificato profondamente la propria dieta tanto che il consumo di carne è aumentato del 300%. In forte crescita anche il consumo di frutta e verdura mentre è diminuito quello del pane, della pasta e del vino che si è ridotto di oltre un terzo. "E' l'era - ha sottolineato il presidente del Censis, De Rita - del politeisimo alimentare che spinge le persone a mangiare di tutto, senza tabù, generando conbinazioni soggettive di alimenti e anche di luoghi dove acquistarli, neutralizzando ogno ortodosia alimentare". In parole povere le persone che acquistano regolarmente prodotti Dop e Igp, quindi grande attenzione per la qualità, non disdegnano di comprare cibi precotti, scatolame e surgelati. Addirittura il 27% degli acquirenti di prodotti del commercio equo e solidale vanno regolarmente a mangiare nei fast-food. "Non esiste - ha proseguito De Rita - il Mcmondo che come un Grande fratello indirizza i carrelli della spesa. Esistono consumatori che, con una miscela di motivazioni e obiettivi, definiscono una propria specifica combinazione di alimenti e luoghi di acquisto, tanto da poter dire che il modello alimentare prevalente è in realtà un patchworck che spesso, in punto di principio,possono anche apparire contraddittori". "Ma è indubbio -ha affermato il presidente di Coldiretti, Sergio Marini - che oggi gli italiani fanno sicuramente più attenzione alla qualità del cibo. Vi è più consapevolezza sui consumi. Gli acquisti sono più responsabili". Mangiamo sicuramente più sano ma dagli anni 50 ad oggi il consumo di kilocalorie è aumentato (2281 contro le 3685 di oggi). Colpa anche di patatine e snack. "Profondi cambiamenti - ha proseguito Marini - si sono verificati anche dal punto di vista economico con una progressiva riduzione della spesa alimentari sui consumi totali degli italiani che è passata dal 45% del 1950 al 15% del primo decennio del ventesimo secolo". In questo ultimo periodo, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, è cresciuta l'attenzione alla qualità, alla sicurezza e all'impatto eco sociale. "Una tendenza - ha aggiunto Marini - alla quale è in grado di rispondere l'agricoltura italiana che dal dopoguerra è diventata leader a livello internazionale con primati sia sul piano qualitativo, ambientale e sanitario. L'agroalimentare Made in Italy ha conquistato infatti nel 2009 la leadership nei prodotti tipici in Europa".

Italiani 'drogati' di pasta
Certamente il consumo nel corso degli anni è diminuito, ma gli italiani al classico piatto di pastasciutta non sanno proprio rinunciare. Una "droga" dalle quale è difficile disintossicarsi. Secondo Coldiretti/Censis, infatti, sono oltre due milioni quelli che la mangiano sia a pranzo che a cena, sette giorni su sette. Quasi cinquecentomila, invece, quelli che non la mangiano mai, ma proprio mai. Nè nei giorni feriali nè nei week-end. Per paura di ingrassare. Sono invece 17 milioni quelli che mangiano regolarmente il pane, poco meno di un milione quelli che ne fanno regolarmente a meno.

Lo spuntino? Difficile rinunciarci
Se alla pasta e al pane si può dire anche di no, difficile per lo spuntino. Stando ai numeri elaborati da Coldiretti/Censis due italiani su tre non ci rinunciano. Il 63% degli italiani lo fa alla mattina, il 63,8% il pomeriggio e il 52,2% sia la mattina che il pomeriggio. A fare lo "stuzzichino" sono soprattutto le donne, seguono i più giovani, i single, i residenti al Sud-Isole. Ma cosa si mangia? Frutta, yogourt, cracher e, al mattino, anche cornetto, brioche e merendine.

I dolci messi al bando
Si allo spuntino ma dolci da tenere lontano dal palato. Sembra incredibile ma ben 6,7 milioni di italiani non mangiano mai i dolci. Dall'indagine emerge anche che, fra i cibi più "odiati" ,c'è la frutta:oltre un milione non ne mangia mai. E quasi 1,2 milioni hanno "cancellato" da menù la carne, ben 3,1 hanno fatto lo stesso col pesce e 370 mila con la verdura. E fra le bevande? Circa 13,5 milioni di italiani non bevono mai vino nonostante il nostro Paese vanti una gamma di prodotti eccellenti, 19,2 milioni rinunciano invece alla birra e 19,3 milioni non hanno mai bevuto una bibita con le bollicine.

Il menù del futuro
Ma cosa mangeremo in un immediato futuro? Il presidente di Coldiretti, Marini, non ha dubbi: carne tracciata al 100%, frutta e verdura locale di stagione a chilometro zero, olio extravergine e olio Dop. Insomma staremo molto più attenti alla genuinità dei prodotti. "Informarsi sul cibo - conclude Marini - sta diventando sempre più una necessità". I fast-food sono avvertiti!.