Bce: agire sui conti o a rischio la fiducia nei mercati

La Banca centrale europea avverte: la crisi finanziaria potrebbe frenare la crescita economica dell'area euro. In aumento la disoccupazione c

"La crisi finanziaria potrebbe frenare la crescita". Lo afferma la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile di maggio, spiegando che sulla ripresa di Eurolandia, tuttora in corso sia pure a un ritmo "moderato", peseranno "il processo di risanamento dei bilanci" in vari settori, la bassa utilizzazione della capacità produttiva e il mercato del lavoro debole.

Agire subito sui conti o fiducia a rischio
I governi di Eurolandia devono "intraprendere un'azione incisiva per conseguire il risanamento durevole e credibile delle finanze pubbliche". L'esortazione arriva dalla Banca centrale europea, che nel suo bollettino di maggio afferma che "più si aspetterà a correggere gli squilibri, maggiore risulterà l'aggiustamento necessario e più elevato sarà il rischio di subire un danno in termini di reputazione e fiducia".

Disoccupazione in aumento nei prossimi mesi
"Ulteriori aumenti della disoccupazione nell'area euro sono possibili nei prossimi mesi, seppure a un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009". La previsione è della Banca centrale europea, che nel bollettino mensile di maggio nota come il tasso di disoccupazione medio dei Sedici sia salito al 10% nel primo trimestre, al massimi dall'agosto 1998.

Gli economisti delle banche limano il Pil Ue-16
La crescita delle Sedici economie dell'euro sarà dell'1,1% nel 2010, un decimale in meno rispetto all'1,2% previsto nel primo trimestre di quest'anno. E nel 2011 l'economia di Eurolandia accelererà rispettivamente all'1,5%, anche qui con una piccola sforbiciata rispetto all'1,6% precedentemente stimato. E' quanto emerge dalle previsioni dallo studio della Banca centrale europea che raccoglie le previsioni degli economisti, contenuto nell'ultimo bollettino mensile della Bce e che prevede un ritorno della crescita all'1,8% - ancora al di sotto dei livelli di crescita potenziale - soltanto oltre il 2012. Riviste lievemente al rialzo, invece, le previsioni degli economisti sull'inflazione, ora attesa all'1,4% (contro il precedente 1,3%) per quest'anno, e confermata all'1,5% per il 2011 e all'1,7% per l'anno successivo. In base alle stime i prezzi dovrebbero accelerare all'1,9% solo nel 2014, restando a lungo ai livelli desiderati dalla Bce e così potenzialmente lasciando margini per non alzare i tassi. Quanto alla disoccupazione, gli economisti si attendono un tasso medio del 10,3% nel 2010 e 2011 (nel primo trimestre indicavano un 10,5%), con un calo al 10% solo nel 2012 e all'8,5% a più lungo termine.