Il conservatore David Cameron è il nuovo primo ministro britannico, e verrà sostenuto da una maggioranza parlamentare formata con i Liberaldemocratici, che entrano nel governo come parte di una ''vera e piena'' coalizione con i Tory, nelle parole del neo-premier.
La porta del numero 10 di Downing Street si è aperta dopo le dimissioni di Gordon Brown, date con un commosso addio e con un'immediata visita a Buckingham Palace dove ha consegnato le sue dimissioni a Elisabetta II, unite al consiglio costituzionale sul nome del suo successore: David Cameron. Che riporta i Tory a Downing Street dopo 13 anni, anche se in coalizione, un evento piuttosto raro per la politica britannica.
Per la prima volta nei 22 anni della loro storia arrivano al governo anche i Lib-Dem e l'intesa raggiunta con i Tory sembra di quelle che anche la base piu' recalcitrante difficilmente potra' contestare: Nick Clegg, il giovane leader, sara' il nuovo vice premier, come è già stato annunciato ufficialmente, e nella 'squadra' il partito avrà altri quattro ministri.
Poco dopo l'uscita di scena di Brown, Cameron è giunto a Buckingham Palace, dove ha accettato l'incarico dalla Regina ed e' diventato primo ministro dal momento in cui ha detto sì alla domanda della Sovrana: ''Accetta di formare il nuovo governo?''. Arrivato a Downing Street, dove lo attendeva una folla festante e qualche dimostrante, ha pronunciato un breve discorso annunciando che intende formare una ''coalizione piena'' con i liberal-democratici per ''un governo solido, stabile e buono'' che ''affronti i problemi del paese, primo fra tutti ''l'enorme deficit, problemi sociali e un sistema politico che necessita di riforme''.
Cameron ha detto che è suo obiettivo ''ricostruire la famiglia, ricostruire le comunita', ricostruire la responsabilita''' ma anche ''la fiducia nella politica''. Ha reso omaggio al predecessore Brown ''per il suo lungo servizio'' e al Labour ''grazie al quale la Gran Bretagna è più aperta al suo interno e più compassionevole all'estero''.
Il nuovo premier ha ammesso che governare in coalizione ''presenta difficoltà'', ma ha aggiunto che con i Lib-dem si puo' immediatamente iniziare a lavorare. Cameron, dopo il breve discorso, è entrato per la prima volta da primo ministro all'interno del numero 10. I dettagli sull'intesa programmatica, oltre che sugli incarichi ministeriali emergeranno solo domani ma si da' per certo che George Osborne sara' Cancelliere dello Scacchiere e che William Hague sarà ministro degli esteri.
Commovente l'addio di Brown, come notato da molti commentatori:''Ho fatto questo lavoro non per il privilegio o il prestigio che ne deriva ma per la possibilita' di servire le persone'', ha detto Brown, che ha voluto quindi rendere omaggio alle truppe impegnate in Afghanistan.
Ha quindi fatto i suoi auguri al successore, ha ringraziato la moglie Sarah (che era al suo fianco) ''per il suo amore e per il servizio dato al Paese''. Resta parlamentare e fino alla scelta di un successore, Harriet Harman guiderà il partito. La svolta culminata con la nomina di Cameron è giunta al termine di una drammatica giornata che ha visto il fallimento del tentativo in extremis di accordo tra Laburisti e Liberaldemocratici, e la ripresa del negoziato tra questi ultimi ed i Tory, durato oltre cinque ore e mezza. E mentre le delegazioni conservatrice e liberaldemocratica tessevano per ore la trama dell'accordo, voci sempre più consistenti annunciavano le dimissioni di Brown, che prendeva atto che la sua promessa di ieri - via dalla poltrona entro settembre - non era bastata a superare le differenze programmatiche con Nick Clegg e i suoi, e anche una certa riluttanza dei big del Labour a dare vita a un accordo che avrebbe retto solo con una manciata di rappresentanti dei partiti minori a garantire la maggioranza assoluta ai Comuni.
Per i Liberaldemocratici è stato subito chiaro che il partito del premier non era intenzionato davvero a fare concessioni, e che molti ministri preferivano andare all'opposizione. Finiscono dunque i 13 anni di egemonia del Labour, che si prepara stasera a una stagione all'opposizione, con i pretendenti allo scettro del capo che affilano le armi: primo fra tutti il ministro degli Esteri uscente David Miliband. Al governo da ieri sera c'e' un giovane Conservatore di 43 anni, che guida un'inedita alleanza politica e che è stato subito invitato a Washington dal presidente americano Barack Obama, uno dei primi a congratularsi con lui.