Ma come comincia l’incubo, quali sono i segnali premonitori? Basta andare sul web per leggere centinaia di testimonianze agghiaccianti. Le vittime sono quasi sempre donne, è ovvio, perché rese più fragili dal mito della bellezza ad ogni costo. Ma ci sono sempre più anche giovani uomini.
Si parla quasi sempre di giovani e giovanissimi, sembra che l’età dei disturbi alimentari continui inesorabilmente a scendere, ma ci sono anche donne adulte, che non accettano il passare inesorabile degli anni, e fanno della loro forma fisica un oggetto ossessivo di culto, (ma essere troppo magre negli anni della maturità non accentua le rughe?).
Le situazioni sono diversissime ma l’incipit è sempre lo stesso: ci si vede grassi, non ci si ama, ci si sente forti nel digiunare perché si ha l’impressione di avere il controllo sul proprio corpo. E i chili persi non sono mai abbastanza. I sintomi sono abbastanza precisi. La vittima, non è eccessivo usare questa definizione, comincia con il pesarsi più volte al giorno, il rapporto con la bilancia e con lo specchio diventa ossessivo. Ha sempre freddo, perde vivacità e entusiasmo. Ha sbalzi d’umore, tende a isolarsi da familiari e amici per evitare momenti conviviali e per nascondere il digiuno. Spesso all’anoressia si associa la bulimia e allora si tende a divorare rapidamente una quantità di cibo impressionante, provando una totale, dolorosissima perdita di controllo. Spesso dilaniata dai sensi di colpa la persona bulimica cerca di vomitare per espellere ciò che ha ingurgitato precedentemente.
“Sono una ragazza di 17 anni e a pensarci non riesco a capire come sia cominciato tutto” si legge in uno dei tanti blog presenti in rete. "Non mi sarei mai sognata di resistere a una pizza, a un gelato, alla cioccolata. Oscillavo tra i 60 -62 kg per 1,71 centimetri di altezza. Però sapevo di essere carina. Me lo confermavano tutti… Entrò nel tunnel dell’anoressia prima una mia amica. Accadde tutto in pochi mesi .Volevo dimagrire anch’io e provai a vomitare quel poco che avevo mangiato. Digiunavo, bevevo, fumavo. Tramite un blog entrai in contatto con persone che avevano disturbi alimentari e nei loro diari si prefiggevano obiettivi da raggiungere. Le storie incredibili di cui venni a conoscenza, anche quella di una ballerina arrivata a pesare 35 kg, invece di farmi cambiare idea sul fatto di voler dimagrire mi fecero sentire più forte . Il primo giorno di rovina l’ho passato con una pesca nello stomaco. Mi sentivo forte perché potevo controllar il mio corpo”.
(R. P.)