Storicamente Cesanese significava quasi esclusivamente vino dolce di Olevano Romano, che si consumava nei momenti di festa fino a primavera. Un destino che ricalca per molti versi quello del vino novello. In occasioni speciali poteva capitare che qualche oste tirasse fuori delle bottiglie di vecchie annate in versione secca, ma si tratta di eccezioni.
La tradizionale forma di coltura dell’area del Frusinate era quella detta a Conocchia, sistema che prevede per le piante il sostegno di cannucce intrecciate, periodicamente sostituite per mantenere saldo l’appoggio. Si tratta di una traccia del contatto tra la civiltà della vite Etrusca, che utilizzava un sostegno vivo, come le piante da frutto o gli olivi (tale sistema prende il nome di vite maritata), e quella Greca, che non utilizzava sostegni allevando invece le piante ad alberello. Il punto d’incontro è costituito proprio da questi luoghi tra il Lazio e la Campania, dove si è andato a costituire un sistema di allevamento destinato - dopo il periodo papale di Alessandro VI - a diffondersi in tutta la campagna laziale.
La regione del Piglio si trova alle spalle del Parco Nazionale d’Abruzzo, con Anagni e Paliano a rappresentarne la zona centrale. Il contesto ambientale è molto affascinante, ricco di storia e bellezze, come la cripta di Anagni, importante tassello della storia dell’arte che dimostra come questa città sia stata l’epicentro di una civiltà niente affatto marginale.
Andrea Franchetti, attuale proprietario della Tenuta di Trinoro in Val di Chiana, andava in visita da un amico quando, tra alture, terreni in forte pendenza e terrazzamenti a secco vide vigne condotte ottimamente con a dimora ceppi di Cesanese, adattati alla perfezione nella provincia senese. Sorpresa, ma neanche troppa: le barbatelle arrivavano proprio da un espianto generalizzato condotto nella zona del Piglio allorché si ritenne poco remunerativa questa varietà, che invece in Toscana trovò nuova fortuna e alta considerazione. Fatto che riaccese nei coltivatori del Piglio e delle zone limitrofe un nuovo interesse per il bistrattato Cesanese. La sua storica versione dolce rappresenta la sua croce e la sua delizia; le bottiglie vecchie dell’oste amico erano qualcosa di insolito che in nessuna occasione uscivano dai confini locali. Poi, col passare del tempo e delle generazioni, è iniziata a cambiare la filosofia produttiva di molti intraprendenti viticoltori, dando il la alla ripresa di una situazione che pareva irrimediabilmente destinata al declino. Al di là delle differenze microzonali delle varie sottoaree di produzione, il Piglio va considerato e promosso come unico territorio ad alta vocazione, con la possibilità di effettuare una mappatura o zonazione di massima, senza distinguere tra Cesanese del Piglio, di Affile o di Olevano Romano, e senza escludere la Doc Genazzano, il cui disciplinare prevede la consistente presenza del Cesanese.
Il 18 agosto 2008 il Cesanese è arrivato a fregiarsi della Docg (divenendo così la prima Docg del Lazio) grazie ai progressivi accorgimenti qualitativi che hanno portato a stabilire limiti minimi di produzione, livello di acidità, gradazione alcolica, tempi di maturazione e di affinamento. Dal “disciplinare di produzione” si traggono i seguenti punti salienti: le uve devono provenire da vigneti composti almeno al 90% da viti di Cesanese del Piglio o Cesanese Comune; il sesto d’impianto prevede almeno 3.000 ceppi per ettaro e una resa di non più di 110 quintali di uva per ettaro; non più di 90 per la versione superiore; l’immissione al consumo deve avvenire non prima del febbraio successivo alla vendemmia.
Con queste solide premesse ci si augura che la prima Docg regionale faccia da traino per tutto il sistema laziale.
Cesanese: vini, produttori, abbinamenti
Il Cesanese, oggi, è un grande vitigno; le sue potenzialità cominciano, finalmente, ad essere espresse. In una rapida successione di magnifiche annate, il Torre del Piano, il Dives, il Romanico, il Vajoscuro ed il San Magno disegnano i nuovi profili dell’attuale nouvelle vague del Cesanese, inaugurata, paradigmaticamente fuori dai confini laziali, da Andrea Franchetti a Sarteano, con il suo sontuoso Cincinnato. L’obiettivo di rendere più attraente un vino non facile, addomesticandone l’impeto alcolico, senza inibire però schiettezza e brusca espressività che per molti appassionati costituiscono un po’ il suo fascino, distinguendolo così dai tanti vini uniformati che “sbocciano” in lungo e in largo sulla penisola, sembra piuttosto riuscito. Grandi investimenti in vigna, atti ad ottimizzare la resa delle uve, e in attrezzature di cantina hanno fatto il resto, tanto che, già da qualche anno, si può ragionevolmente parlare di grande vino da invecchiamento laziale. La maturazione è generalmente condotta in legni grandi o barrique, e in tutti i casi il vino sembra aver assimilato il contributo “gallico” senza esserne sopraffatto.
Dalle degustazioni effettuate dai degustatori dell’Associazione Italiana Sommelier di Roma emergono il Cesanese del Piglio Colle Vignali 2006, il Romanico 2006 e il Dives 2003, capaci di rivelare un’ampia paletta aromatica e grande ricchezza gustativa, in un contesto di simmetria e controllo. Profondi e molto espressivi il Cesanese del Piglio San Magno 2006 e il Torre del Piano 2005; ma diverte anche la cauta rusticità dei Cesanese del Piglio Vajoscuro 2006, Casal San Marco 2006, Santa Felicita 2006, Vigne Nuove 2005 e del Cesanese 2005 griffato Pileum.
■ Rosso del Borgo
Via Borgo S. Antonio, 68 - 03010 Piglio (FR) – 360 614516
Cesanese del Piglio Pedicate 2007 - 14,5% - E 18 - Veste rubino con bordi purpurei. Il profilo aromatico rivela una sfiziosa vinosità, accompagnata da terse note di succo di mirtilli, more e violetta. In bocca difende lo schema schietto e fragrante, pur mantenendo complessità e struttura non comuni. Lavorazione interamente in acciaio. Speciale con bucatini all’amatriciana.
■ Giovanni Terenzi - Via Prenestina, 140 - Fraz. La Forma - 03010 Serrone (FR) – 0775 59428685
Cesanese del Piglio Vajoscuro 2006 - 14% - E 15 - Apre con sensazioni floreali di iris e peonia, quindi si evidenziano note di gelso, una misurata speziatura e un tocco muschiato. L’assaggio rivela una dote alcolica ardente, compensata da una vivace freschezza; i tannini, piuttosto severi, fanno presupporre una non comune longevità. Un anno in barrique. Stracotto di manzo.
■ Antiche Cantine Mario Terenzi
Via Stazione, 2 - 03010 Serrone (FR) – 0775 594025
Cesanese del Piglio Casal San Marco 2006 - 14% - E 15 - Tonalità rubino concentrato. Si scorgono profumi di visciole sciroppate, confettura di rose, salamoia, pepe rosa e scorza d’arancia, con un accento amabilmente rustico. Sorso “dolce”, caldo, caratterizzato da una trama tannica massiccia; eco fruttata e speziata. 8 mesi in botti di rovere. Cosciotto d’agnello al forno.
■ Terre del Cesanese
Via Maggiore, 107 - 03010 Piglio (FR) – 0775 502356
Cesanese del Piglio Colle Vignali 2006 - 15% - E 16,50 - Rubino-porpora. Chiaroscuro aromatico elegante anche se ancora “abbottonato”. Sfilano violetta, gelatina al lampone, cioccolatino alla ciliegia e liquirizia. In bocca il volume alcolico è mirabilmente integrato e mitigato da tempestiva freschezza. Tannini ben maturi, chiusura appagante. Botti di Slavonia. Cinghiale al cacao.
■ Corte dei Papi – Colletonno
Località Colletonno - 03012 Anagni (FR) – 0775 705370
Cesanese del Piglio San Magno 2006 - 13,5% - E 15 - Rubino compatto. Offre una gamma di profumi orientata verso i frutti selvatici in confettura, geranio, liquirizia, cacao e freschi respiri di felce. Assaggio pieno e generosamente fruttato; sfuma più che tannico, con una scia speziata e torrefatta. Barrique e botti più grandi. Squisito con braciole di maiale alla brace.
■ Cantina Martini
Via Casalotto – Località S. Felicita - 03010 Piglio (FR) – 0775 502204
Cesanese del Piglio Santa Felicita 2006 - 14,5% - E 15 - Rubino profondo. La parata aromatica è composta da frutti di bosco sottospirito, confettura di prugne e sensazioni appena selvatiche. Al palato evidenzia un poderoso abbraccio alcolico e una decisa struttura tannica; finale decisamente secco. Barrique già utilizzate. Da provare con coda alla vaccinara.
■ Coletti Conti
Via Vittorio Emanuele, 116 - 03012 Anagni (FR) – 0775 728610
Cesanese del Piglio Romanico 2006 - 15,5% - E 21 Rubino di sobria concentrazione. Sciorina fragranze di resina di pino, gelatina di more, caramella alla violetta, liquirizia, peonia e sandalo. In bocca ha forza ben misurata, calore e una non comune complessità gusto-olfattiva; lunga eco floreale-speziata. 18 mesi in barrique. Cosciotto di maiale al forno con patate.
■ Casale della Ioria
Piazza Regina Margherita, 1 - 03010 Acuto (FR) – 0775 744282
Cesanese del Piglio Torre del Piano 2005 - 14,5% - E 18 – Colore rubino cupo. Incedono aromi di confettura di frutti di bosco, chinotto, muschio, vaniglia, tabacco e cioccolatino al liquore. Al gusto è robusto, carnoso, caratterizzato da sapidità e irruente trama tannica; un vino da lungo affinamento. Maturazione in tonneau di rovere da 350 litri. Cinghiale alle mele.
■ Pileum
Via Maggiore, 23 - 03010 Piglio (FR) – 0775 256548
Cesanese del Piglio 2005 - 14% - Rubino luminoso. Diffonde fragranze di amarene sotto spirito, viola, liquirizia e sottobosco, insieme ad una traccia minerale, appena percettibile, di ferro. All’assaggio svela un corpo generoso, caldo, con un’acidità adeguata ma appena fuori dal coro. Il gusto si attenua senza fretta. Un anno in barrique. Spezzatino di cinghiale.
■ Vigneti Massimi Berucci
Via Prenestina, km 42 - 03010 Piglio (FR) – 0775 502356
Cesanese del Piglio Vigne Nuove 2005 - 14,5% - E 18 - Rubino appena velato. Il profilo olfattivo, schiettamente rustico, propone note di prugna cotta, garofano, humus, terra umida e spezie. Al gusto l’equilibrio è centrato, grazie alla riuscita combinazione di elementi morbidi e duri; i tannini si nobiliteranno fra qualche tempo. 16 mesi in barrique. Fettuccine al ragù d’anatra.
■ Marcella Giuliani
Via Anticolana, km 5 – Località Vico Morticino - 03012 Anagni (FR) – 06 44235908 Cesanese del Piglio Dives 2003 - 13,5% - E 14 - Rubino tenebroso. Naso ben delineato: succo di more, amarene, peperone grigliato, cioccolata fondente e spezie dolci a fare da sfondo. In bocca è robusto, polposo, tenuto in tensione da un corredo tannico colossale; chiude con un tocco ammandorlato. Un anno in barrique nuove. Tagliata di manzo al rosmarino.