di Juana San Emeterio COSA VOGLIO DI PIU’
di Silvio Soldini, Italia 2009 (Warner Bros Pictures)
Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Fabio Troiano, Monica Nappo, Tatiana Lepore, Sergio Solli, Gisella Burinato.
Un uomo (Pierfrancesco Favino) e una donna (Alba Rohrwacher) s'incontrano per caso, s'innamorano e rischiano di mandare all'aria i progetti futuri e legami forti. Amanti, innamorati, persone normali che devono fare i conti con il lavoro e la crisi, ma soprattutto con se stessi.
La storia è semplice e complessa. Anna (Alba Rohrwacher) ha un impiego modesto ma sicuro, impiegata in uno studio di assicurazioni, è vitale, affettuosa con la famiglia, gli amici e con il suo compagno Alessio, (Giuseppe Battiston) col quale ha iniziato a progettare di avere un bambino. Il suo presente ed il suo futuro hanno i contorni di un ufficio, di una città, Milano, che si allarga sempre di più, il treno che dalla periferia la porta in centro, la spesa al supermercato, gli amici, una relazione che le sembra serena. Quando Domenico ( Pierfrancesco Favino) irrompe nella sua vita per la prima volta mette a fuoco l'amore, quello fatto di desiderio e passione. Domenico è sposato con Miriam e hanno due bambini. La storia fra Domenico e Anna si regge su un equilibrio precario come la loro vita: incontri clandestini, litigate al cellulare, bugie, carezze soffocate dallo scadere della pausa pranzo, il sesso coinvolgente consumato in una stanza di un motel a ore. Fino a quando Anna non decide che vuole di più.
"Volevo raccontare una storia semplice. Quella di due persone qualsiasi e non ricche che si innamorano e seguire poi con la macchina da presa la loro vita come se si fosse in un documentario". Silvio Soldini parla così di "Cosa voglio di più", quasi un seguito di "Giorni e nuvole", l'approfondimento di temi e umori già toccati: “l'amore ai tempi di crisi”. Il film, passato a Berlino fuori concorso, ha come protagonisti-amanti, due attori straordinari come Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino , perfetti nel mostrare passione, intimità, tenerezza, rabbia e incertezza. Soldini riesce a raccontare il vissuto di molti, quasi una storia banale con tutto il suo ‘straordinario’. L'azzardo ha spiegato Favino: ''era anche quello di non creare un ambiente social-pietistico, di gente che si piange addosso, che ti poteva far guardare i protagonisti come dei poveracci. Mentre le persone raccontate da Soldini sono capaci allo stesso tempo di affrontare le proprie difficoltà, mandare avanti la famiglia e anche vivere una storia d'amore. D'altronde è orribile pensare che solo certi possono vivere certe cose e che esistano solo passioni da copertina''.