Giovani e alcol


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Il ‘bulletton’ per lo sballo in compagnia

Un mix di vino e liquori che potenzia l’effetto delle droghe giovani_alcol_296

Bere per sballarsi, meglio se in compagnia e a basso costo per le strade facendo il cosiddetto 'butellon' della moda catalana, e per prolungare l'effetto euforizzante di sostanze illegali. E' la nuova tendenza nel consumare alcol, diffusa soprattutto tra giovani e giovanissimi, mutuata direttamente dal Nord Europa e fotografata dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Istat, in occasione dell'Alchol Prevention Day 2010.

Secondo gli esperti, già da qualche anno in Italia si parla di binge drinking, modello che prevede, in una sola occasione il consumo di almeno sei bevande alcoliche e questo fenomeno, secondo gli ultimi dati Istat, riguarda piu' di 1 milione di giovani tra gli 11 e i 24 anni (600mila tra 11 e 17 anni e 650mila tra 18 e 24 anni). Ma al binge drinking, oggi si è affiancato un fenomeno nuovo: il 'butellon'. Si tratta di un modo di bere diffuso soprattutto nella movida catalana (dove è stato recentemente vietato) che consiste nel bere in gruppo, soprattutto vino sfuso di bassa qualità da mescolare con superalcolici, girando di strada in strada.

A questo nuovo fenomeno si aggiunge, secondo le rilevazioni dell'Istituto Superiore di Sanità anche una nuova e più preoccupante funzione dell'alcol che si integra con il consumo di sostanze illegali. In un primo tempo l'alcol serve per sostenere o prolungare l'effetto di queste sostanze e, dopo, la cocaina è necessaria per limitare l'effetto depressivo del 'day after' da ubricatura.

Dai dati del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) promosso dal Ministero della Salute e diffusi sempre in occasione dell'Alchol Prevention Day 2010, emerge anche che aver bevuto due bicchieri di vino o due lattine di birra non scoraggia un italiano su dieci dal mettersi alla guida, mettendo a rischio la propria e l'altrui sicurezza.

Ad essere convinti di poter guidare anche dopo aver bevuto sono soprattutto gli uomini, che adottano questo comportamento in percentuale molto più alta rispetto alle donne (15% contro il 3%). A questi dati si affiancano quelli forniti dall'Istituto Superiore di Sanità che parla di 37mila individui positivi all'etilometro e sanzionati per guida in stato di ebbrezza. L'auspicio degli esperti, in questo campo è quello di implementare i controlli. ''Ogni anno in Francia si fanno 8 milioni di controlli – ha precisato Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol e presidente della Società Italiana di Alcologia - in Italia sono poco più di 1,3 milioni''.

La guida in stato di ebbrezza è ancora oggi, secondo Scafato, la prima causa di morte tra i ragazzi ma su più fronti sono in atto iniziative per educare ad un consumo consapevole.

La Coop dal dicembre del 2009 ha apposto sulle etichette dei vini a marchio privato, indicazioni per il corretto consumo dell'alcol, il Rotary ha elaborato una proposta di legge che vieta la vendita degli alcolici ai minorenni e la punibilità per chi causa l'ubriachezza altrui, mentre sulla riviera romagnola è stato realizzato il progetto 'Camera di decompressione' un luogo in cui vengono accolti i giovani che, usciti dalla discoteca, appaiono in evidente stato di ubriachezza.