La marea nera fuoriuscita dal pozzo della BP nel golfo del Messico è di "gravità nazionale" per gli Stati Uniti. Lo ha dichiarato il ministro per la Sicurezza interna Usa, Napolitano, dopo un breafing alla Casa Bianca.
Il presidente Obama ha ordinato la mobilitazione di "tutti i mezzi disponibili", anche dell'esercito, per contenere la chiazza, ed esige da British Petroleum la "reazione più forte possibile" al disastro. Lo annuncia il portavoce Gibbs. Gli Usa hanno inoltre ordinato ispezioni su tutte le piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico.
Scoperta una nuova falla nel pozzo
Nel pozzo petrolifero sotto la piattaforma affondata la scorsa settimana è stata scoperta una terza falla e la fuoriuscita di greggio è 5 volte superiore a quella stimata in precedenza. Anche British Petroleum ammette: ogni giorno finisce in mare l'equivalente di 5mila barili. La compagnia ha accettato l'offerta di aiuto da parte del Pentagono.
Le operazioni per contenere la chiazza di petrolio che minaccia l'ecosistema del Golfo del Messico prevedono incendi controllati, ma restano poco efficaci. Un alto funzionario dell'amministrazione Obama ha dichiarato che per fermare la perdita del petrolio, potranno essere necessari tre mesi di lavoro. Sono stati intanto stanziati fondi federali. E il governatore della Louisiana, Jindal, ha dichiarato lo stato di emergenza.
Gli allevatori fanno causa alla British Petroleum
Cinque milioni di dollari sono stati chiesti come risarcimento danni alla BP dagli allevatori di gamberi della Louisiana, dopo il disastro ambientale provocato dalla marea nera. Gli allevatori hanno accusato il colosso petrolifero britannico di "negligenza" e "inquinamento".
Intanto gli esperti stimano il danno ambientale "incalcolabile", il più grande della storia, per gli effetti sulle coste e sui fondali. L'intero ecosistema impiegherà almeno 50 anni per riprendersi dalla catastrofe, e le operazioni per difendere le coste della Louisiana rischiano d'avere un'efficacia limitata.