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Usa, marea nera: sarà week end di paura

Allerta in quattro Stati. Primi danni in Lousiana marea_nera_296

Le immagini trasmesse dalla Nasa sono impressionanti: una gigantesca piovra iridescente che si stende sul mare per quasi duemila chilometri quadrati. Per la Louisiana si preannuncia un week-end di paura.

La marea nera fuoriuscita da un pozzo di petrolio sottomarino dopo l'affondamento della piattaforma Deepwater Horizon arriverà a lambire le coste del Golfo del Messico nel fine settimana. Si teme il disastro ambientale anche in Mississippi, Florida, Alabama. Visti dall'alto gli sforzi della piccola 'armada' di navi e aerei della Bp sembrano quelli di un Davide contro Golia.

L'avvicinarsi della marea ha costretto Bp a evacuare una seconda piattaforma, Ocean Endevour, vicina a quella affondata giovedì scorso. ''Ci aspettiamo l'impatto costiero per sabato. A dispetto di quel che facciamo, non c'e' modo per far sparire il greggio di qui a venerdì'', ha detto Ed Levine, coordinatore della National Oceanographic and Atmospheric Administration.

La Guardia Costiera ha predisposto centri di difesa lungo le aree di costa più delicate dei quattro stati potenzialmente minacciati: a Biloxi e Pascagoula in Mississippi, Pensacola in Florida, Venice in Louisiana, Theodore in Alabama. Il viscido velo arcobaleno sulla superficie dell'oceano, in cui sono rimasti invischiati già tre capodogli, è ormai lungo 130 chilometri a una sessantina di chilometri da terra. E' alimentato dal pozzo a 1.500 metri di profondità che sputa greggio a un ritmo di mille barili al giorno. Finora circa 1100 barili di petrolio misto a acqua sono stati recuperati dalle navi della Bp, il colosso petrolifero che affittava dalla società svizzera Transocean la piattaforma affondata.

Gli sforzi di attivare con robot sottomarini le valvole di contenimento del pozzo, cominciati domenica, non hanno ancora avuto successo e potrebbero non averlo per giorni. E' scattato così il piano B, la costruzione di una gigantesca cupola, da posizionare sul pozzo per assorbire la perdita: ci vorranno due settimane per metterla in posizione ed è comunque un punto interrogativo. Una cupola fu installata brevemente, ma in acque assai meno profonde, nel 1979 per contenere una marea nera del poozzo di Ixtoc al largo del Messico. La complessità delle operazioni ha messo in luce le sfide titaniche della moderna industria estrattiva e le contraddizioni ecologiche e economiche di aree in cui i guadagni garantiti dal petrolio si scontrano con le necessità di proteggere delicati ecosistemi. A Venice in Louisiana, dove le paludi costiere si alternano a impianti di lavorazione del gas naturale e con i depositi delle attrezzature delle societa' petrolifere, un mese fa una perdita di petrolio ha fatto chiudere il parco nazionale del Delta, oasi protetta per alligatori, falchi dalla coda rossa e pellicani.

Intanto la vedova di un operaio morto nell'incidente della piattaforma ha fatto causa alla Bp, alla societa' svizzera Transocean e al gigante dell'energia Halliburton per ''violazioni di numerose norme sulla sicurezza del lavoro''. Natalie Rotho, il cui marito Steve è stato proiettato in mare dalla forza dell'esplosione e non è stato mai più ritrovato, sostiene che Bp e Transocean hanno dotato la piattaforma di un equipaggio poco qualificato creando un luogo di lavoro poco sicuro e accusa Halliburton di negligenza nei lavori di cementificazione del pozzo petrolifero che ''potrebbero essere stati all'origine dell'esplosione''.