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Il 10% dei giovani italiani impara il sesso in tv

Lo dice una ricerca della Società italiana di ginecologia e ostetricia tv_giovani_296

Almeno un adolescente italiano su dieci forma la propria educazione sessuale in base a ciò che vede e sente in tv. E' l'allarmante dato presentato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), a Roma, durante il convegno nazionale dal titolo 'Adolescenti, sessualità e media'. Secondo una recente indagine internazionale, infatti, il tubo catodico è ritenuto un fondamentale canale di informazione per i nostri giovani, sempre più influenzati dai messaggi trasmessi.

Secondo la Sigo, quindi, è necessario formare i presentatori e i dj per trasmettere contenuti chiave, che permettano di vivere una sessualità più responsabile e serena ai giovanissimi. "Nel nostro Paese - spiega Giorgio Vittori, presidente Sigo - non sempre l'educazione sessuale viene insegnata nelle scuole. In mancanza di punti di riferimento gli adolescenti si rivolgono alla tv. Quindi gli idoli dei ragazzi possono essere formati ad hoc".

La speranza, dunque, è che ora la televisione diventi portatrice di messaggi positivi, visto l'enorme successo ottenuto tra i giovanissimi. Per questo motivo gli esperti auspicano un confronto diretto tra medici e personaggi della tv. La pensa così Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano, intervenuta al convegno.

"Servono corsi - osserva - in cui i medici spieghino a presentatori, Vip, attori, sportivi e deejay i giusti messaggi da trasmettere. Purtroppo in televisione esistono ancora molti tabù, ad esempio non si riesce a parlare di depressione post partum o di mestruazioni".

L'appello e' stato lanciato anche da Margherita Granbassi, campionessa olimpionica di scherma nel fioretto, da qualche anno volto della tv per alcune partecipazioni ad 'Annozero' e 'Ballando sotto le stelle'. "Da sportiva il corpo è un semplice strumento di lavoro - spiega - mentre in tv è diverso. Purtroppo oggi in televisione c'è una sovraesposizione, specialmente tra le donne, del proprio corpo. Il primo aspetto che andrebbe affrontato e' proprio quello dei cartoni animati. Quando ero bambina vedevo dei cartoon educativi, ora non ce ne sono più".

Una tiratina di orecchie anche al mondo dell'informazione sportiva. "Si gioca molto sul dualismo nel Real Madrid tra Cristiano Ronaldo e Kakà, uno mascolino e l'altro dall'aspetto 'casto'. Sarebbe forse giusto dire che una via di mezzo sarebbe la scelta migliore". E infine anche un appello alle trasmissioni televisive seguitissime dai giovani. "Si potrebbero utilizzare questi contenitori - conclude - per rivolgere messaggi positivi ai teenager su sesso e contraccezione".