La contraffazione della valuta, potente arma di guerra

Come minare la stabilità economica e finanziaria e le certezze del nemico banconote_296

Operazione Bernhard

In periodo di conflitti, gli stati belligeranti hanno considerato anche la possibilità di falsificare le monete dei paesi nemici con conseguente immissione nei mercati della moneta contraffatta  in modo da minare la stabilità economica dell’avversario.

Gli inglesi avevano prodotto marchi falsi durante la Grande Guerra e all’inizio dell’ultimo conflitto mondiale avevano lanciato dal cielo tessere annonarie false per sconvolgere il sistema di approvvigionamento interno.

Durante lo stesso conflitto, i tedeschi pensarono di contraffare la sterlina inglese e, dopo diversi tentativi, furono prodotti i tagli  da 5, 10, 20, 50, 100 e 500 sterline che superarono brillantemente i controlli di una banca svizzera e della stessa Bank of England, cui i tedeschi avevavo inviato le banconote contraffate per un test di controllo.

L’idea fu ripresa da Heinrich Himmler, che nell’agosto del 1942 affidò l’incarico al maggiore delle SS Bernard Kruger, da cui prese il nome l’intera operazione. L’impresa prese corpo all’interno dei blocchi 18 e 19 del campo di concentramento di Sachsenhausen dove furono radunati fino a 140 specialisti del settore scelti tra gli stessi internati, pittori, ritoccatori, chimici, rilegatori e tipografi, alcuni dei quali avevano già avuto precedenti esperienze nella produzione di denaro falso.

La carta fu prodotta dalla cartiera Spechthausen di Oranienburgh, nei pressi di Berlino, e dallo stesso campo fu ottenuta col trattamento di stracci di lino usati e lavati senza aggiunta di cellulosa, con risultato molto simile a quella originale usata dagli inglesi. La filigrana era ottenuta “a disegno ad acqua” su ciascun foglio successivamente asciugato sotto una pressa. L’inchiostro originale era ricavato dal carboncino degli acini di uva nera cotti in olio di lino, della stessa uva coltivata proprio in Germania.

Studiando i biglietti originali, gli internati avevano individuato ben 350 combinazioni diverse di accoppiamenti tra la firma del cassiere, la data, il numero di serie ed il prefisso che lo precedeva e la numerazione presente sulla filigrana. Furono inoltre esaminati 150 particolari segreti, diversi per ogni taglio, che servivano a riconoscere immediatamente  e in modo certo la banconota autentica. La stampa si serviva di una macchina Victoria-Teugel Type 4 che fu in grado di riprodurre fino a otto banconote su ciascun foglio.

A conclusione della stampa si procedeva all’invecchiamento mediante stropicciamento, piegature e tagli sul lato destro secondo l’uso dei cassieri inglesi per facilitare il conteggio.

La produzione delle banconote ebbe inizio nel 1943 e proseguì fino al novembre dell’anno successivo, quando l’entrata in guerra della Turchia al fianco degli alleati fece mancare l’approvvigionamento del lino necessario.

Kruger scelse quindi di procedere alla falsificazione del dollaro americano e all’inizio del 1945  furono realizzati i primi pezzi da cento dollari di buona qualità. L’offensiva sovietica bloccò l’operazione e la stamperia clandestina fu smantellata e trasferita in Austria. Una parte della produzione delle sterline inglesi fu gettata dai tedeschi nel lago Toplitz, a pochi chilometri da Salisburgo, e solo nel 1959 furono recuperate nove casse di denaro falso. A seguito di una campagna di ricerche voluta dal governo austriaco, tra il 1963 e il 1983, si recuperano altre casse di sterline false assieme a piastre di stampa, archivi e munizioni. Una successiva esplorazione del 2000 permise il recupero di altre casse di denaro.

 

La moneta americana di occupazione: le AM lire

Allied Military Currency era il nome dei biglietti di occupazione che le truppe alleate introdussero in Italia nella seconda guerra mondiale. Dopo una prima serie di biglietti che fu facilmente falsificata, complice anche la qualità piuttosto scadente della carta, gli americani produssero una seconda serie in cui fu aggiunto al valore del biglietto espresso in cifre anche quello in lettere, bilingue, per impedire un tanto elementare quanto efficace modo di falsificazione che, semplicemente aggiungendo a stampa uno 0, modifica il valore del biglietto da 50 a 500 lire e da 100 a 1.000 lire.  

L’abbondanza della produzione di questa moneta e la facilità di spesa produssero effetti disastrosi di inflazione che fecero sentire gli effetti negativi per anni. Le AM lire furono dichiarate fuori corso legale a partire dal 12 dicembre 1946.

Durante la seconda guerra mondiale, gli americani produssero per esigenze belliche anche una serie di dollari cui sostituirono il normale bollino blu del Dipartimento del Tesoro con uno di colore giallo in modo da renderli più facilmente riconoscibili e poterli porre subito fuori corso se fossero caduti nelle mani del nemico.