Donne e lavoro


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Usa, class action in 'rosa' per i pari diritti

La corte d'appello di San Francisco ha dato luce verde a un'azione legale contro il colosso della distribuzione Wal-Mart che avrebbe riservato alle dipendenti donne trattamenti discriminatori. n

Donne contro Wal-Mart: la Corte d'appello di San Francisco ha dato luce verde a una azione legale che potrebbe costituire la più grande class action nella storia del sistema giudiziario americano.

A far causa al colosso della distribuzione è stato un piccolo gruppo di coraggiose dipendenti donne che si erano lamentate per discriminazioni nei salari e nelle promozioni rispetto ai colleghi maschi in violazione della Legge sui diritti civili del 1964 che protegge contro trattamenti differenziati dei lavoratori sulla base di sesso, razza, religione o diversa cittadinanza. Wal-Mart aveva chiesto alla Corte d'appello, che ha sede a Berkeley ed è considerata la più liberal degli Stati Uniti, di annullare lo status di azione legale collettiva. I giudici si sono divisi sei a favore e cinque contro nell'avallare la richiesta. Il caso - e la richiesta di danni punitivi a carico di Wal-Mart - è stato quindi rinviato a un tribunale distrettuale.

L'azione è nata dalla denuncia di Betty Dikes, una dipendente di colore di 54 anni che nel 2000 aveva denunciato con altre sei colleghe la catena di ipermercati, estendendo la causa per discriminazione a tutte le donne - un milione e mezzo - che hanno lavorato da Wal-Mart dal 1998. La Dikes, dopo aver lavorato per sei anni da Wal-Mart con ottimi giudizi dei suoi superiori, si era vista sistematicamente negare aumenti e promozioni e ben presto si era convinta di non esser stata la sola. "E' una Rosa Parks dei nostri tempi", ha scritto di lei la rivista Salon. Betty però, a differenza della pioniera dei diritti civili che protestò contro la discriminazione dei neri sugli autobus, è diventata attivista per caso.

"Prima di allora non aveva mai preso parte a battaglie contro la discriminazione delle donne. E' rimasta molto sorpresa per le propozioni che ha assunto il suo caso", ha detto la giornalista di The Nation Lisa Featherstone che ha scritto un libro su Betty e sulla battaglia per la parità dei diritti da Wal-Mart. Il gigante dei supermercati aveva contestato l'azione legale collettiva chiedendo di essere messo nelle condizioni di difendersi ogni volta caso per caso. "Nessun tribunale ha mai certificato una class action come questa, e con buone ragioni", ha scritto il giudice Sandra Ikuta difendendo le ragioni di Wal-Mart: "In questo caso sei donne che hanno lavorato in 13 dei 3.400 negozi della catena pretendono di rappresentare tutte le donne che hanno lavorato per la catena nel corso di un decennio". Lavorano per il colosso di Bentonville in Arkansas, il maggior datore di lavoro privato degli stati uniti, 1,4 milioni di americani.