Un progetto hi-tech per la conservazione dei piccoli uccelli fratini, "localizzando le aree di sosta, migrazione e svernamento delle popolazioni italiane". Lo ha lanciato il Wwf assieme all'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale e alla Stazione ornitologica abruzzese.
L'iniziativa, presentata in una conferenza stampa nell'area protetta di Torre Cerrano (Teramo), si chiama 'Fratini con lo...zaino', ed è stata battezzata con la marcatura dei primi fratini al mondo con anelli colorati e geolocalizzatori.
"Le nuove tecnologie che hanno portato alla miniaturizzazione degli strumenti di geolocalizzazione,- dichiara Lorenzo Serra, ricercatore dell'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale - stanno rivoluzionando lo studio della biologia e dell'ecologia degli animali e degli uccelli in particolare.
I geolocalizzatori realizzati dalla stazione ornitologica svizzera di Sempach pesano meno di un grammo e possono essere usati per marcare specie del peso di poco più di 20 grammi. Finora i dati sulla migrazione dei piccoli uccelli derivavano dall'inanellamento ed era generalmente possibile solo unire le due località di marcaggio e ricattura, senza poter conoscere il percorso seguito. I dati che abbiamo finora ci dicono che i fratini svernano nel Mediterraneo e lungo le coste atlantiche dell'Africa, ma non sappiamo bene in quali aree e in quali proporzioni. Ora, invece, basta dotare gli uccelli, come il fratino, di questi sensori per descrivere con buona approssimazione le aree frequentate anche al di fuori del periodo riproduttivo". "Nell'anno internazionale della biodiversità - dichiara Dante Caserta, consigliere del Wwf - chiediamo alla Regione Abruzzo di assicurare la tutela del fratino e della altre specie costiere, che stanno diventando sempre più rare".