Calcio giovanile


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Giacomini: 'Un movimento in costante crescita'

Intervista al presidente nazionale del settore giovanile e scolastico giacomini_296

Massimo Giacomini, una carriera da calciatore nel Genoa, nella Lazio, nel Milan, nel Brescia e da allenatore alla guida del Milan, dell’Udinese, del Torino, del Napoli, del Cagliari, è dal 2007 presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico.

Presidente come è strutturato il Settore Giovanile?
“Si parte dalla scuola calcio (5-12 anni che comprende le categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti), poi si passa ai Giovanissimi (12-14 anni) ed infine vi sono gli Allievi (14-16 anni). Le squadre di settore giovanile sono in totale 48 mila, le società sono poco meno di 9 mila , mentre le scuole calcio autorizzate sono circa 7.200; il totale dei tesserati, parliamo sempre dai 5 ai 16 anni che è la fascia di nostra competenza, è di oltre 700 mila ragazzi”.

Di che cosa si occupa?
“In generale dà indicazioni e detta le regole dai 5 ai 16 anni. L’attività si divide in due parti: nella prima fascia (5-12 anni) prevale l’aspetto ludico, mentre nella seconda (12-16 anni) prevale l’aspetto agonistico con le relative classifiche e finali,dove si determina lo scudetto sia nei professionisti che nei dilettanti. In pratica vi è un momento ludico-pedagogico-educativo-culturale ed un momento dove l’aspetto prettamente educativo resta, ma viene accompagnato dall’aspetto più propriamente agonistico”.

Andiamo nello specifico delle singole categorie.
“Nei Piccoli Amici (5-8 anni) l’aspetto ludico è preponderante. Si guarda principalmente alla destrezza, all’abilità, alla coordinazione motoria,ovviamente con l’uso del pallone. Si disputano partitine,dove spesso partecipano anche i genitori. Questo discorso di coinvolgimento attraverso il gioco è importante per l’educazione.

Nei Pulcini (8-10 anni) vi è la maturazione dell’idea del collettivo. Si gioca a 5-6-7, mentre in altre nazioni, vedi Olanda, si gioca anche a 8. Questa scelta, più propriamente esterofila, non la condivido, in quanto con meno ragazzi in campo si toccano più palloni e si affina così la destrezza. Secondo alcuni studi in una partita a 11 un ragazzo tocca il pallone mediamente 10-15 volte, se si gioca a 9 il pallone viene toccato 40 volte, a 7 aumenta a 80 volte. Come vedete è un discorso esponenziale e questo va a favore della tecnica, anche alla luce della velocizzazione del gioco. La partita è divisa in 3 tempi di 15 minuti ognuno. L’arbitro è un dirigente o un tecnico, ed è prioritario che debbano giocare tutti i ragazzini almeno un tempo, con i più piccoli che, ovviamente , giocano di meno.

Tra gli Esordienti (10-12 anni) la prima fascia gioca a 9, la seconda a 11 e si gioca prevalentemente nella metà campo. Discorso più agonistico,tenendo sempre ben presente l’aspetto educativo del calcio. Anche qua vi sono classifiche che vengono redatte in base ai parametri di partecipazione, numero di ragazze. In pratica,anche alla luce che ogni tempo fa storia a sé, si tiene conto del massimo coinvolgimento dei ragazzi e non dei gol segnati. Fondamentale,comunque, il ruolo dell’allenatore, soprattutto nella correzione dei ragazzi .Ed a proposito delle ragazze è opportuno sottolineare che possono giocare, anche con un anno in più, con i ragazzi in tutti i campionati provinciali fino ai Giovanissimi. Lombardia Veneto ed Emilia Romagna le regioni dove questo fenomeno è particolarmente attivo”.

E’ favorevole all’adesione dell’Italia alla carta del Grassroots?
“Certamente e di questo va dato atto al presidente Abete che nel 2009 ha voluto aderire ai principi ispiratori dell’Uefa rivolti al calcio giovanile. Questa adesione ci impegna, tra le altre cose, fare dei corsi del settore giovanile chiamati Uefa C, corsi che sono deputati ovviamente al settore di competenza,che è quello tecnico. A tal proposito nel corrente anno verranno organizzati due corsi sperimentali, in Toscana e nel Lazio. Probabilmente saranno ad invito, poi per la selezione saranno stabiliti dei criteri”.

Tantissimi i campioni usciti dai Settori Giovanili, facciamo qualche nome?
“Balotelli, Marchisio, Giuseppe Rossi, Giovinco, De Silvestri, Paloschi, Corvia, tanto per citare gli ultimi esempi che mi vengono in mente”. Quando si disputeranno le finali di categoria? “Dal 12 al 30 giugno nella provincia di Siena si assegneranno gli scudetti Giovanissimi ed Allievi sia professionisti che dilettanti, oltre alla Coppa di Lega Pro”.

Il Settore Giovanile è in prima linea anche per quanto concerne il settore scuola con due importanti progetti: ce li illustri.
 “Queste iniziative,grazie alla fattiva collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione, ci danno grande soddisfazione. I ‘Valori scendono in campo’ è legato alle elementari (terza,quarta e quinta classe). Si tratta di un progetto interdisciplinare che interessa tutte le città d’Italia e che,attraverso il calcio, diventa culturale. In pratica il calcio,senza alcun dubbio il gioco più amato dagli italiani, può diventare uno strumento per introdurre nozioni di altre materie, suscitando anche l’interesse degli alunni più distratti. ‘Superclasse Cup’, invece, riguarda le seconde, terze e quarte classi della scuola superiore. Interessa 28 città e la finale è prevista a fine maggio a Riccione. Questo progetto si basa sulla formula del 50% delle attività svolte tra i banchi scolastici con l’elaborazione di lavori multimediali a tema; il rimanente 50%, sui campi da gioco, con tornei di Calcio in 5. Una media ponderata tra le due attività dà luogo ad un punteggio finale che attribuisce la vittoria. La novità della Superclasse Cup di quest’anno è che gli studenti potranno giocare con noi tutto l’anno attraverso il sito www.settoregiovanile.figc.it dove, tra i diversi giochi, potranno costruire uno stadio virtuale, rispettando i crismi della sicurezza, della funzionalità e dell’ecosistema”.