di Gianluca Luceri
Ultime curve o, per dirla alla Ranieri, rettilineo finale, il campionato strappa il quart'ultimo foglio del suo calendario. In vetta, in coda e in mezzo, la lotta è ancora durissima. A parte Fiorentina, Parma, Bari, Chievo e Cagliari, troppo lontane da tutto (qualificazione in coppa o questione-salvezza) per rigirarsi di notte sul cuscino, gli altri hanno ancora incubi da scacciare o sogni da inseguire. Come la Roma, che difende quel 'piccolo ma enorme' punticino di vantaggio sull'Inter che oggi significherebbe scudetto.
La 35esima giornata, in questo senso, è l'incrocio degli incroci. Giallorossi all'Olimpico contro la Samp dell'ex Cassano, quarta in classifica e in piena bagarre-Champions: gara altamente insidiosa, ma se Totti e compagni fanno ancora bottino pieno, il quarto tricolore della storia del club capitolino si materializzerebbe all'orizzonte. Gli eroi di Champions, però, da questo orecchio non ci sentono. Dal trionfo di martedì col Barcellona alla sfida interna con un'Atalanta disperata, il passo non è così breve come sembra. Mentalmente e fisicamente, i nerazzurri potrebbero pagare qualcosa al grande sforzo fatto con i catalani. Potrebbero, perché i rapporti di forza - sulla carta - direbbero che il pronostico è chiuso. Anche se Mourinho, pensando al match di ritorno con i blaugrana, farà un po' di turn-over, anche se il caso del ribelle-Balotelli continua ad agitare lo spogliatoio, l'Inter di qualche seconda linea (se così si può chiamare) basta e avanza per piegare i bergamaschi. Al campo, come sempre, l'ardua sentenza, consapevoli però che quando il campionato si avvicina all'epilogo, statisticamente di scontato c'è poco.
E se il Milan, dopo la sconfitta di Marassi, ha ufficialmente abdicato dalla lotta-scudetto e la sua stagione andrà in archivio con il terzo posto, il Palermo che alla Favorita sfida proprio i rossoneri, non può permettersi nemmeno un colpo di tosse se vuole raggiungere 'la grande Europa'. Ha due punti in meno della Samp, impegnata come detto nella difficile trasferta all'Olimpico, e dunque l'idea dello 'scavalco' in questa volata a perdifiato, non è un'ipotesi peregrina. Anche Napoli e Juventus, che ricevono in casa due formazioni - Cagliari e Bari - prive di motivazioni e il cui sacro fuoco si è ormai spento, in teoria sono ancora iscritte al grande ballo-Champions. In pratica, però, le chances di raggiungere la quarta posizione, sono pochissime. Più reale l'ipotesi Europa League, obiettivo che se potrebbe soddisfare i partenopei, significherebbe fallimento su tutta la linea per la Signora, il cui abito della festa, almeno per questa stagione, sta per essere ripiegato in un cassetto. In attesa dell'inizio del 'new deal' che dovrebbe portare sulla panchina bianconera Rafa Benitez, 'supertecnico' del Liverpool con cui la Juve farà punto e capo.
Capitolo salvezza. Il Livorno, ultimo e staccato, è ormai ai saluti. Il Siena, che farà visita all'Udinese, a meno di stravolgimenti difficili da immaginare, lo sta per seguire. Un successo casalingo dei friulani, sancirebbe la salvezza di quest'ultimi e la retrocessione dei toscani. Resta ancora un posto, il terz'ultimo, sul carro che porta nel purgatorio della serie B. Atalanta 34, Bologna 36, Lazio 37: una di queste ci lascerà le penne. Ma chi? Se per i bergamaschi - quelli messi peggio, almeno a punti - c'è un Tourmalet chiamato San Siro, il Bologna attende un Parma 'appagato' che non dovrebbe più avere aspirazioni belliche: tre punti non sicuri ma fortemente probabili. La Lazio invece, reduce dai 'dolori' del derby, sale al Ferraris contro un Genoa ancora ingolosito dalla prospettiva Europa League e che in casa, soprattutto, non fa sconti a nessuno. Match complicato per i biancocelesti, ma comunque apertissimo a qualsiasi soluzione. Ce n'è, insomma, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Rien ne va plus, dunque.