Giornata della Terra


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Puoi salvare il pianeta anche a tavola

Con semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo degli alimenti, ogni famiglia italiana può ridurre le emissioni di duemila chilogrammi di gas a effetto serra. Un decalogo di Coldiretti spiega come fare f

"Con semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo degli alimenti, ogni famiglia italiana può ridurre le emissioni di duemila chilogrammi di gas ad effetto serra (CO2 equivalenti) all'anno". Lo calcola la Coldiretti, che in occasione della Giornata mondiale della terra (Earth day) ha elaborato un decalogo per consumi sostenibili dal punto di vista climatico e ambientale.

Accorgimenti che "consentono di ridurre la dipendenza dal petrolio e di tagliare le emissioni di gas ad effetto serra che sono responsabili del surriscaldamento del pianeta, come dimostra il fatto che il decennio appena trascorso è stato il più caldo della storia, con la temperatura media globale sulla terra e sugli oceani dei primi dieci anni del terzo millennio (2000-2009) di 57,9 gradi fahrenheit (14,39 gradi celsius), superiore dello 0,3% a quella della decade precedente, sulla base dei dati preliminari raccolti dal National Oceanic and Atmosheric Administration. Ogni pasto - sottolinea la Coldiretti - percorre mediamente quasi duemila chilometri prima di giungere sulle tavole a causa della distribuzione commerciale dei prodotti alimentari, con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica, che sono tra le principali responsabili su scala globale dell'emissione di gas a effetto serra".

Ecco quindi che "scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, evitare di apparecchiare con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata", sono alcuni dei comportamenti suggeriti dalla Coldiretti. "Un chilo di arance importate dal Brasile brucia infatti 5,5 chili di petrolio e libera 17,2 chili di CO2 in più di quelle siciliane". Secondo una analisi dell'organizzazione, "il vino dall'Australia per giungere sulle tavole italiane deve percorre oltre 16mila chilometri con un consumo di 9,4 chili di petrolio e l'emissione di 29,3 chili di CO2, mentre le prugne dal Cile devono volare 12 mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che libera 22 chili di CO2, e la carne argentina viaggia per 11 mila bruciando 6,7 chili di petrolio e liberando 20,8 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei". Sul piano operativo, la Coldiretti è impegnata nel progetto per una "filiera agricola tutta italiana" che, con il coinvolgimento dei mercati di Campagna amica, Consorzi agrari, cooperative, agriturismi e imprese, punta a far arrivare sul mercato prodotti al cento per cento italiani direttamente dagli imprenditori agricoli.

Ecco, in pillole, il dacalogo consigliato dall'organizzazione:
1) Preferire l'acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti;
2) Scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione;
3) Ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti;
4) Privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi;
5) Acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose, per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato.

E ancora:
6) Fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa;
7) "Riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica";
8) "Ottimizzare l'energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto";
9) "Evitare di servire a tavola con piatti e bicchieri di plastica che consumano energia e inquinano l'ambiente";
10) "Fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti".