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'L'Agenzia? Una sfida entusiasmante'

Intervista al prefetto Mario Morcone, neo direttore dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati g

Lei è stato nominato la settimana scorsa alla direzione dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati alle mafie. Che importanza ha la sua nomina?
Il ministro mi ha proposto questo incarico, che ritengo di grande valore e mi è parso doveroso ed entusiasmante avviare questa nuova strada.

Una delle criticità del meccanismo sequestro- confisca- destinazione e utilizzazione dei beni mafiosi è nel numero, nella grande differenza tra il numero dei sequestri, delle confische e quello delle effettive utilizzazioni, gli affidamenti ad associazioni, cooperative o la destinazione a fini istituzionali, come ad esempio per caserme. Come pensa di intervenire ?
Io penso prima di tutto di dover capire, di dover capire profondamente qual è lo stato dell’arte. Poi penso di costruire un rapporto forte, di collaborazione, con la magistratura e quindi con l’autorità giudiziaria e con le istituzioni, come l’Agenzia del Demanio, e altre della società civile, e le associazioni che lavorano in questo settore

Parliamo di risorse, umane ed economiche. L’Agenzia ne ha abbastanza? Ha fondi a disposizione? Come è noto la partenza è difficile, la scelta di far decollare l’Agenzia è stata accompagnata da risorse abbastanza modeste. Io credo però che sarà necessario dare qualche segno di esistenza in vita dell’Agenzia, qualche risultato per poter chiedere al Parlamento, eventualmente, una rivalutazione delle risorse messe a disposizione.

Dal punto di vista dell’aggressione ai patrimoni, l’Agenzia può intervenire, accelerare le indagini?
Sul tema delle indagini i dominus restano l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine. Noi potremo supportare l’autorità giudiziaria nella gestione, anche transitoriamente, dei patrimoni, in vista degli sviluppi delle indagini e della conclusione delle indagini. Proveremo a fare tutto questo con grande voglia di collaborazione e di supporto, senza protagonismo.

La sede principale dell’Agenzia è a Reggio Calabria, un’altra sarà a Palermo. Ne sono previste altre?
Sì, la principale è e resta Reggio Calabria; prestissimo apriremo una sede a Roma. Ne stiamo individuando una anche per Palermo, e ne apriremo a Napoli e a Milano. Certamente cinque le apriremo. Poi, naturalmente, il lavoro si farà in progress , valutando mano a mano il lavoro che c’è, le esigenze che si manifestano.

Mi dica almeno due punti qualificanti dell’Agenzia?
Intanto, il valore della missione. Oggi il contrasto alla criminalità organizzata passa per l’aggressione ai patrimoni mafiosi, quindi certamente questo è un tema di grande valore, che appassiona. Il secondo è la possibilità di sostenere associazioni, di sostenere il mondo della società civile e, perché no, anche l’immigrazione, che possono attraverso questi strumenti trovare nuove occasioni di radicamento sul territorio e di sviluppo dei nostri valori.