Un’altra giornata a scandagliare ogni angolo di mare e cielo dell’Italia meridionale. Un compito non facile da assolvere ma che vede impegnato ogni minuto del giorno e della notte il Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina agli ordini del colonnello Joselito Minuto (nella foto accanto). Ed è proprio il comandante che, affiancato dal tenente colonnello Giuseppe Minutoli, sale su un elicottero delle Fiamme Gialle per ispezionare le acque che bagnano il Catanese.
Su un AB 412, con all’interno sofisticata strumentazione di rilevazione gestita da unità del suo gruppo. La missione prevede un controllo incrociato via cielo e via mare alla ricerca di natanti sospetti. L’elicottero scruta con i radar le imbarcazioni in avvicinamento alla costa. Costantemente comunica con il pattugliatore G9 Cinus, fiore all’occhiello del Gruppo, ai comandi del tenente Alessio Sannino. Vi è uno scambio di informazioni e ordini sulla rotta da seguire.
Il colonnello Minuto, dopo aver ricevuto la posizione di un’imbarcazione da un operatore attento al controllo radar, punta l’elicottero verso le coste che lambiscono Augusta. C’è un natante che potrebbe risultare sospetto. Vengono acquisiti i dati e inviati alla centrale per un controllo preventivo. Il pattugliatore si dirige verso il punto di contatto. Le comunicazione radio si infittiscono. L’AB 412 è poco distante dall’imbarcazione, la fotografa e la filma. Queste immagini saranno acquisite agli atti e resteranno patrimonio informativo indispensabile anche per il futuro. L’elicottero aleggia intorno al natante mentre il pattugliatore si dirige lentamente per l’aggancio. All’interno è pronta una squadra per l’abbordaggio.
I finanzieri sono stati addestrati per salire a bordo di navi sospette, dove ci si può anche imbattere in gruppi armati. Le tecniche per sventare eventuali attacchi sono ben note. Così come il rapporto umano. Il tenente Sannino comunica l’avvenuto aggancio e l’inizio dei controlli da parte dei suoi uomini. L’elicottero pilotato da Minuto continua a sovrastare il bersaglio. Il pericolo potrebbe essere sempre in agguato. Passano diversi minuti, poi la comunicazione del pattugliare G9 Cinus. L’imbarcazione verrà scortata al porto di Messina per ulteriori controlli. L’AB 412 continua a ispezionare il mare dall’alto. Dopo i controlli del caso al natante sospetto, il lavoro del cronista si sposta sul pattugliatore G9 Cinus. E’ un’imbarcazione all’avanguardia tecnologica, “perla” dell’industria navale italiana. A bordo l’equipaggio agli ordini del tenente Sannino è composto da 19 persone. Ognuno con compiti specifici e tutti funzionali all’attività dell’imbarcazione.
Si riparte per controllare un’altra fetta di mare. Sempre alla ricerca di imbarcazioni sospette e sempre in costante collegamento radio con un elicottero di appoggio. Il pattugliatore è silenziosissimo. Sembra di viaggiare in un’auto. Strumentazione sofisticata in grado di far navigare con ogni mare, dotazione militare capace di opporsi a qualunque imprevisto armato, capacità professionali ampiamente sperimentate. Si naviga per il Catanese. Lungo la tratta si incrociano imbarcazioni di pescatori che ritornano in porto. Gli occhi e le informazioni dei finanzieri sono attentissimi.
All’improvviso arriva una richiesta di intervento dalla sala operativa. I motori sono al massimo verso la nuova destinazione. La cronaca racconterà gli sviluppi di questa ennesima operazione. Istituito nel 2004, il Gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Messina ha competenze su Sicilia, Calabria e Campania. Attivo 24 ore su 24, ha il compito di vigilare e pattugliare cielo e mare con compiti di polizia economica e finanziaria, sicurezza, difesa e contrasto all’immigrazione clandestina. Per quest’ultimo fenomeno è impegnato nell’Epn, ovvero “European Patrol Network”, un pattugliamento delle coste in coordinamento con altre polizie. Importante anche il compito di controllo dei capitali mafiosi e della criminalità organizzata. I mezzi del Gruppo aeronavale forniscono, infatti, informazioni importantissime per le tradizionali “attività da terra” dei colleghi dei vari Comandi provinciali. Scandagliare un’area geografica dal cielo può fornire dettagli non trascurabili all’interno di un’attività investigativa di un clan malavitoso. Così come le operazioni per contrastare la pesca illegale al largo delle coste tunisine. Non ultima l’attività di soccorso in caso di calamità naturali.
E’ successo il primo ottobre scorso a Giampilieri, Briga Marina, Molino, Altolia e Scaletta Zanchea, comuni del Messinesi. Frane e fiumi di fango si sono abbattuti sui paesini trascinando via decine di persone. In uno scenario apocalittico, nel quale l’unica via di comunicazione è il mare, le unità del Gruppo aeronavale sono intervenute dall’acqua e dal cielo per salvare la popolazione. I dati di attività del Gruppo aeronavale di Messina indicano senza dubbi l’incessante lavoro.
Nel 2009 sono stati fermati 1116 immigrati clandestini, 17 persone sono state arrestate, una decina di imbarcazione sequestrate. In campo ambientale sono state scoperte diverse reti da pesca illecite, decine le attività investigative per contrastare la criminalità organizzata.
(Materiali stampa. foto e video forniti dal luogotenente Franco Ferranti)