Atlante delle crisi


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Sud Africa, un riequilibrio possibile?

Insicurezza nel Paese dei Mondiali g

Un Paese sospeso, il Sud Africa, che potrebbe essere il motore della rinascita del continente africano ma che invece vede montare al suo interno contraddizioni, esclusione sociale ed economica.

Le elezioni del 1994, che hanno sancito la fine dell'apartheid, non hanno intaccato sostanzialmente la struttura del potere economico, né lanciato la giovane democrazia verso il raggiungimento dell'eguaglianza dei diritti. L'African National Congress del presidente Zuma, lo stesso di Nelson Mandela,non è riuscito a contrastare efficacemente il dilagare del crimine, della povertà, dell'Aids.

A poco più di due mesi dai Mondiali di calcio nel Paese, i primi nel continente africano,salgono le tensioni innescate dall'omicidio lo scorso 3 aprile del leader dell'estrema destra, Eugene Terreblanche, sostenitore dell'apartheid. Ai suoi funerali hanno partecipato migliaia di agricoltori bianchi, che si sentono minacciati ed emarginati e che non credono nella promessa di Mandela di una Nazione multirazziale.

Il movimento di Terreblanche, Afrikaner, secondo cui almeno 3.000 bianchi sono stati uccisi nelle loro fattorie dal 1994, ha dichiarato guerra ai neri per poi smentire disordini e rivolte. Gli stadi sono stati consegnati, la Coppa del mondo di calcio, come dice il presidente Zuma "è il più grande fiore all'occhiello del Paese" che sta portando benefici a tutta la Nazione.

Forse, è per questo che i poveri debbono essere nascosti agli occhi del mondo. Secondo un reportage del "Guardian", centinaia di disperati sono stati tolti dalla strada e trasferiti con la forza in campi di baracche. Tin Can Town o Blikkiesdorp, definita dal Guardian "un campo di concentramento", è stata costruita nel 2008 per dare casa a 650 persone che avevano occupato alloggi abusivamente, ora sono qui in migliaia.

Sui Mondiali di calcio in Sud Africa pesa la minaccia di Al Qaeda. Nel mirino dei terroristi, in un messaggio del 9 aprile sul web,le nazionali di Usa, Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania. L'allarme è sul tavolo dell'Interpol che smentisce per ora un pericolo concreto. Anche il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, afferma che la situazione è sotto controllo.

In Sud Africa ci sono almeno 5 milioni di clandestini e la cellula somala al Shabaab, legata al riuscito attentato contro il pullman del Togo in Coppa d'Africa, è considerata in espansione. A ottobre, alcuni membri del gruppo terrorista somalo al Shabaab sono stati arrestati dalla polizia locale in un'operazione condotta con gli Usa. Secondo gli investigatori e gli esperti della Cia, i sospetti preparavano un attentato alla Coppa del Mondo di calcio in Sud Africa.

Durante i mondiali i servizi di sicurezza dei diversi Paesi garantiranno la protezione delle rispettive squadre di calcio ma la sicurezza negli stadi e nelle zone circostanti è affidata alle forze locali, in uno dei Paesi più pericolosi al mondo per l'alto livello di criminalità.