Islanda, erutta vulcano


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La nube di cenere sull'Europa

Allerta anche per l'Italia. Caos voli almeno per altre 24 ore g

Allerta anche per l'Italia per la nube di cenere prodotta dal vulcano islandese Eyjafjallajokull, che ha bloccato il traffico aereo nel nord Europa. L'organizzazione europea per la sicurezza aerea, prevede almeno altre 24 ore di caos nei cieli. Cancellati 17mila voli, il 60% del totale. Finlandia, Ungheria e Romania nord-occidentale hanno chiuso il loro spazio aereo. Stop ai voli fino a sabato mattina nel Regno Unito, in Germania e Svizzera. Scali chiusi in tutta la Polonia, dove per domenica sono confermati i funerali del presidente Kaczynski. Alitalia ha messo a disposizione il numero verde 800-650055 e il call center 06.2222.

La situazione del traffico aereo in Europa
ISLANDA: paradossalmente, nessun problema è segnalato per gli aeroporti del Paese, risparmiato dalla nuvola grazie alla direzione dei venti.
GRAN BRETAGNA - Spazi aerei inglese e gallese chiusi fino alle 08:00 ora italiana di sabato. Voli limitati dalla Scozia e dall'Irlanda del Nord.
FRANCIA - Rimangono chiusi fino alle 08:00 di sabato gli aeroporti nel nord del Paese, compresi quelli di Parigi.
GERMANIA - Prevista da venerdì sera la chiusura di tutti gli aeroporti, compreso quello di Francoforte, il terzo d'Europa. Chiusa anche per i prossimi due giorni la base americana di Ramstein, il più importante aeroporto militare europeo, dal quale decollano con regolarità voli diretti, tra l'altro, in Afghanistan e Iraq.
POLONIA - Chiuso l'intero spazio aereo. Chiuso dunque anche l'aeroporto di Cracovia, nel sud, dove domenica sono attese 80 delegazioni straniere per i funerali del presidente Lech Kaczynski.
SVIZZERA - Prevista chiusura a partire dalla mezzanotte di venerdì di tutto lo spazio aereo fino a sabato mattina.
AUSTRIA - Chiusura progressiva da venerdì sera di tutto lo spazio aereo, che dovrebbe durare fino a sabato.
BELGIO, OLANDA, DANIMARCA, FINLANDIA, ESTONIA, LETTONIA, REPUBBLICA CECA, SLOVACCHIA E UNGHERIA - Spazi aerei chiusi fino almeno a sabato mattina.
NORVEGIA E SVEZIA - operativi solo alcuni voli interni.
ROMANIA - Chiuso lo spazio aereo sul nord-ovest del Paese.

I possibili effetti sul clima
 
L'eruzione in Islanda dell'Eyjafjallajkull ha proiettato nell'atmosfera a una quota di 4/5 Km una massa calda di polveri e gas. Una nuvola in grado di influenzare il clima localmente, ma che potrebbe avere effetti piu' estesi e piu' duraturi se parte delle polveri dovessero finire nella stratosfera.

''Se le polveri emesse dal vulcano islandese avranno quantità e soprattutto energia (termica) tale da 'bucare' la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare anche anni e determinare cambiamenti climatici più significativi'', dice Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell'Enea alla luce delle nuove rilevazioni sulle correnti in quota e l'andamento dei venti.

Un nucleo di alta pressione al largo delle coste irlandesi, accoppiato a una bassa pressione sulle Azzorre, ha formato nell'area una configurazione della circolazione atmosferica nota ai meteorologi con il nome di 'blocco atlantico'. Questa configurazione, caratterizzata da venti intensi da nord sull'Europa, è in grado di persistere per diversi giorni e sta 'spingendo' rapidamente la nube di polvere verso il sud d'Europa, dove la nube - secondo gli esperti di clima dell'Enea - ha trovato le condizioni ideali per disperdersi sul continente.

L'eruzione sta causando gravi danni al traffico aereo. Per l'eruzione dell'Eyjafjallajkull la situazione è aggravata dal fatto che la nube intercetta gran parte delle rotte polari fra Europa e America del Nord. Oltre alle conseguenze sul traffico aereo potranno esserci effetti rilevabili anche sul sistema climatico. Le polveri e l'anidride carbonica prodotte dalle eruzioni vulcaniche generano effetti contrastanti sulla temperatura. L'aumento di anidride carbonica tenderebbe ad aumentare temporaneamente l'intensità dell'effetto serra. Tuttavia l'effetto di gran lunga più rilevante è quello dovuto alle polveri.

''A seconda della consistenza e del tipo di eruzione, la nube vulcanica forma uno strato di polveri che puo' arrivare - secondo gli esperti dell'Enea - anche a rivestire tutta l'atmosfera terrestre. Questo strato funziona da schermo e da specchio per la radiazione solare provocando un importante riscaldamento della stratosfera (sopra la nube) e un raffreddamento dei bassi strati dell'atmosfera (sotto la nube)''.

''Le conseguenze di un'eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell'interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante i due anni successivi all'evento. Il riscaldamento della stratosfera può superare (come nel caso dell'eruzione del Pinatubo nel Giugno 1991) gli 0.5 gradi centigradi a scala planetaria con conseguente impatto su tutta la circolazione atmosferica. Nella bassa atmosfera le conseguenze delle eruzioni sull'abbassamento delle temperature globali sono meno evidenti anche se nel passato si sono verificati casi eccezionali: l'eruzione dell'Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate''.

Un pericolo per gli aerei
La cenere vulcanica nell'atmosfera è un pericolo certo per un aereo. E' infatti altamente corrosiva, in particolare per i motori jet, al punto di bloccarli e spegnerli. E' quanto si legge nel "manual on volcanic ash" (manuale sulla cenere vulcanica) dell'autorità internazionale dell'aviazione civile Icao. Le piccolissime (pochi micron) particelle di materiale vetroso e roccia polverizzata (silicati soprattutto di alluminio e magnesio), a causa della loro durezza, possono provocare anche una forte abrasione delle superfici su cui impattano (bordo d'attacco delle superfici alari, antenne, luci, sistemi antighiaccio). Se finiscono sui vetri della cabina di pilotaggio possono azzerare la visibilità del pilota e rendere inefficaci gli strumenti di misura della velocità e altitudine. Le particelle di cenere sono così piccole che possono oltrepassare i sistemi di filtraggio e finire negli impianti di condizionamento dell'aria e nei compartimenti elettrici ed elettronici, nei sistemi idraulici, di alimentazione del carburante, nei sistemi di rilevamento di fumo a bordo. E proprio perché così piccole, non sono rilevate né dai radar installati a bordo degli aerei né da quelli di sorveglianza o meteorologici a terra.