Guardando al 2011

Chiude la prima edizione del Salone dell'ippica e dell'equitazione. Nel finale, la storia militare italiana con il Carosello dei Carabinieri del quarto reggimento a cavallo b

Volge al termine RomaCavalli, dal 9 all'11 aprile punto di incontro per gli appassionati dei cavalli. Vasto il programma e in gran parte mantenute le promesse di gare, spettacoli e manifestazioni legate al mondo equestre, pur con qualche sbavatura nei tempi delle esibizioni, forse legata al grande afflusso e a un’organizzazione che ha avuto tempi rapidi, ma efficaci.

Il bilancio provvisorio è positivo: la struttura ha retto l’impatto di umani ed equini; numerosi i visitatori in padiglioni comunque agevolmente percorribili; misto il pubblico, dai cavalieri di alto livello alle famiglie con bambini piccoli; moltissimi animali, dentro i recinti cavalli e qualche asino, fuori cani di tutte le razze e dimensioni.

Ben sviluppata la parte “laterale”, ma non meno importante della manifestazione, quella cioè legata alla cultura tradizionale del cavallo e alla sua valenza nel territorio laziale e italiano. A cura dell’Aia (Associazione italiana allevatori) un volumetto dedicato alle venti razze autoctone italiane, tredici cavalli e sette asini, tutte a rischio di estinzione; dal vivo esemplari in mostra, per illustrare la varietà morfologica di questi “indigeni italici”, soppiantati nello sport da cugini di importazione o semplicemente messi da parte nel passaggio dall’agricoltura rurale a quella industriale.

Tanta tradizione anche nelle numerose dimostrazioni di monta da lavoro: quella vaquera, la western e naturalmente quella dei butteri, laziali e toscani, a ricordare un passato non troppo lontano in cui le mandrie transumavano e i pastori si ammalavano di malaria. A loro era dedicato anche lo Spettacolo delle tradizioni, scene equestri di vita quotidiana ricostruite nei costumi e con il sottofondo di musiche tradizionali.

Forte, insomma, la focalizzazione regionale, che però non ha penalizzato il panorama internazionale, preferendo la valorizzazione di altre specificità territoriali fuori dall’Italia: argentini e spagnoli, minorchini e frisoni, appaloosa e camargue fra le razze presenti, con il Quarab, un “nuovo” cavallo che incrocia l’antichissimo arabo e lo yankee quarter horse.

E’ dedicata alla storia militare italiana la chiusura di questa prima edizione, con il Carosello dei Carabinieri del quarto reggimento a cavallo. Di casa a tutte le edizioni di Piazza di Siena, tempio del salto ostacoli romano e italiano, il Carosello mostra figure di alta equitazione ed incroci di cavalli in corsa a simulare cariche e battaglie. Il cavallo, che un tempo decideva le sorti di una guerra, è un prezioso alleato anche in tempi di pace: cambia la sua funzione, ma non la sua capacità di portare l’uomo più in là, più avanti, oltre i suoi limiti. Aspettando RomaCavalli 2011.