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La Roma vince, è sorpasso

All'Olimpico i giallorossi vincono 2-1 e sono primi. Stop del Milan, fermato dal Catania (2-2). Impresa Lazio, bene anche il Siena. Per la corsa alla Champions vincono Sampdoria, Palermo e Juventus b

di Nicola Iannello

Sorpasso poteva essere e sorpasso è stato. La Roma batte l’Atalanta 2-1 e scavalca l’Inter in testa alla classifica: 68 punti per i giallorossi, 67 per i nerazzurri, fermati sul pari dalla Fiorentina nell’anticipo di sabato. Alla 33.ma giornata, la squadra di Ranieri arriva in vetta dopo una rincorsa entusiasmante: ventitré risultati utili consecutivi, quinta vittoria di fila, quindici punti recuperati dal massimo vantaggio interista. Balbetta invece il Milan, bloccato sul 2-2, per giunta agguantato in rimonta, da un Catania presentatosi con intenzioni bellicose a San Siro. I rossoneri perdono contatto dalle prime due, salendo appena a quota 64. Nella volata Champions, vincono sia Palermo sia Sampdoria, appaiati al quarto posto a quota 54. In coda, la vittoria della Lazio a Bologna dà ossigeno ai biancocelesti e preoccupa proprio i felsinei, che rientrano nella lotta salvezza. Il Siena piega il Bari e lascia l’Atalanta da sola all’ultimo posto.

All’Olimpico di Roma, Ranieri rinuncia al tridente, lasciando Toni in panchina: Totti al centro dell’attacco, con Ménez a destra e Vucinic a sinistra. Mutti si affida a Valdes come ispiratore di Amoruso e Tiribocchi. Lo stadio esplode al 12’: Vucinic va alla conclusione da fuori, il tiro è potente ma centrale, Consigli si impapera, il pallone gli sfugge e finisce oltre la linea. In questo momento la Roma passa in testa al campionato. Il raddoppio giallorosso è di Cassetti (ritorno al gol dopo quello del successo nel derby), con un inserimento al centro dell’area: Totti pesca al millimetro il laterale che insacca di testa (27’). La Roma rientra dagli spogliatoi con Toni al posto di Vucinic, fermato da un problema fisico. I giallorossi lasciano l’iniziativa all’Atalanta, molto intraprendente con Valdes. Il gol orobico arriva con Tiribocchi, romano di Fiumicino e tifoso romanista, che accorcia le distanze con un diagonale sul secondo palo, approfittando di un’incertezza di Riise (53’). La Roma corre ancora qualche rischio di troppo, ma in sostanza riesce a compiere la sua missione e a diventare capolista a cinque giornate dal termine e con un calendario che appare più favorevole di quello dell’Inter, impegnato anche nella doppia sfida di semifinale di Champions League contro la corazzata Barcellona (per tacere della semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina). Al ‘Meazza’, Leonardo schiera Seedorf dietro il tridente Ronaldinho-Borriello-Huntelaar. Per Mihajlovic le punte sono Mascara e Maxi Lopez. La manovra del Milan, affidata a Pirlo, è lenta e prevedibile. Giocano bene di rimessa gli etnei (in tenuta bianca) e passano all’unisono con il vantaggio della Roma, tanto che l’Olimpico festeggia due volte. Al 12’ parte il tango argentino. Ricchiuti serve sul taglio Maxi Lopez, il diagonale a incrociare non lascia scampo a Dida. I rossoneri accusano il colpo. Il Catania raddoppia su un ribaltamento di fronte, per il quale i milanisti protestano per un presunto fallo di Mascara su Huntelaar. Ricchiuti manda in fascia Maxi Lopez e va a chiudere il triangolo al centro dell’area con un colpo di testa in anticipo su Antonini (43’). Il Milan sembra in blackout, l’intervallo è provvidenziale, tanto che alla ripresa sembra un altro “Diavolo”. Il primo gol rossonero arriva su un’apertura di Pirlo, torre di Seedorf per Borriello e schiacciata di testa del centravanti (48’). A un quarto d’ora dalla fine Leonardo richiama Seedorf e Huntelaar per inserire Mancini e Inzaghi. Ma il raddoppio è ancora di Borriello che difende un cross di Abate dalla destra e gira col destro sul secondo palo (80’): per l’attaccante sono tredici i centri in campionato.

Al quarto posto Palermo e Samp. Al ‘Barbera’ i rosanero domano 3-1 un Chievo battagliero. La squadra di Di Carlo va in vantaggio con De Paula, che approfitta di una chiusura non perfetta di Nocerino e Goian e fulmina Sirigu (18’). Il pari viene da un colpo di testa di Pastore su punizione di Liverani (28’). Cambia l’inerzia della partita. Fallo di Iori su Liverani in area clivense, Miccoli dal dischetto sigla il suo gol numero 14 (39’). Gol numero 15 dell’attaccante salentino nella ripresa, con un destro da fuori area (53’) per il trionfo di un Palermo lanciatissimo nella volata per la Champions League. Per i siciliani i punti sono 54, 38 quelli del Chievo.

A 54 anche la Sampdoria, che si impone nel derby serale della Lanterna, piegando il Genoa con un gol di Antonio Cassano. Blucerchiati subito pericolosi con Guberti, risponde alla grande Scarpi. Grifoni insidiosi con Mesto in diagonale. La partita rischia di incattivirsi e Tagliavento inizia a mostrare i cartellini. Cassano, vittima di un paio di falli, segna di testa da mezzo metro su torre di Lucchini (23’). Lato Genoa, annullato gol in fuorigioco di Sculli. Nella ripresa, pericoloso lo stesso Sculli in apertura. Cassano toccato duro più volte chiede il cambio. Nel finale, assalto generoso dei rossoblù, ma Bocchetti sfiora solo il pareggio di testa allo scadere. La Samp festeggia per una stracittadina conquistata dopo tre sconfitte consecutive.

Dopo diciannove partite, la Juventus non subisce gol. All’Olimpico di Torino batte 1-0 il Cagliari. Zaccheroni ritrova Buffon e Chiellini e i risultati si vedono. Bene i sardi in avvio. Cossu cerca di sorprendere Buffon con un destro di esterno, ma il portiere della Nazionale tocca di quel tanto che basta per mandare sulla traversa. Il gol vittoria lo confeziona l’altro titolare ritrovato. Al 35’ Chiellini insacca di testa su palla che esce da un contrasto di Amauri. Nel secondo tempo, gol annullato a Iaquinta per fuorigioco: l’attaccante per ingordigia si butta di testa su un tiro di Chiellini destinato in rete ma l’arbitro vanifica il tutto. Per la Juve fanno 51 punti, Cagliari fermo a 40.

Fermo anche il Bari a 43 punti, con la sconfitta del ‘Franchi’. Il Siena si impone 3-2 in rimonta e sale a 29 punti, a sei lunghezze dal quartultimo posto. Galletti in vantaggio al 13’ con Rivas su azione di Barreto sulla destra. Primo pari di Ghezzal al 17’ con una bella stoccata. Bari di nuovo avanti: questa volta Barreto sfonda da sinistra e pesca Castillo, che insacca dopo una respinta di Curci (21’). Il secondo pari del Siena arriva nella ripresa, con il secondo gol personale di Ghezzal, che sorprende Gillet con un pallonetto da fuori su incertezza della difesa barese (62’). Il Bari smette sorprendentemente di giocare, quasi avesse finito la benzina. Il gol del successo bianconero lo segna Rosi dopo respinta di Bonucci su tiro di Del Grosso (66’).

Esce un 3-2 in rimonta anche al ‘Dall’Ara’. Dopo un avvio disastroso, la Lazio supera il Bologna, scavalcandolo anche in classifica: 37 punti per gli “aquilotti”, 35 per i rossoblù. Al 12’ Biava disempegna male, Guana con un destro di prima intenzione al sette fulmina Muslera. La partita sembra chiusa dopo quattro minuti, quando Portanova segna di testa su corner. Perso per perso, Reja cambia le carte in tavola: al 38’ fuori Biava, dentro Rocchi. I frutti si vedono subito, prima con un palo di Zarate, poi col gol di Mauri (44’), bello il sinistro di controbalzo a incrociare. Nella ripresa la Lazio mette la freccia. Pareggio di Dias, al primo gol in Italia: tocco ravvicinato dopo traversa di testa di Stendardo e mischia, con assist di Floccari in posizione però di fuorigioco (63’). Il Bologna sbanda e la Lazio colpisce. Zarate sulla destra mette in mezzo, tacco di Brocchi e girata un po’ fortunosa di Rocchi, al quarto gol stagionale (68’). Per la Lazio dell’era Reja è la terza vittoria in trasferta. Il Bologna infila la quinta sconfitta consecutiva.

Con il successo a Livorno, l’Udinese si tira fuori dalla lotta salvezza. Al ‘Picchi’ finisce 2-0 per i friulani, in maglia gialla. All’8’ va in gol Sanchez, tagliando da destra verso il centro e incrociando poi il tiro. Il raddoppio lo segna al 35’ Di Natale, in combinazione con Pepe sulla destra: per Totò sono 23 i gol in vetta alla classifica marcatori (risponde a Milito, a segno nell’anticipo di sabato). La squadra di Marino sale a quota 38 punti, sette in più della terzultima.