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100 anni d'arte e per l'arte

Buon compleanno Gillo Dorfles, 'Don Giovanni' della conoscenza d

di Rita Piccolini

Cento anni di arte e per l’arte, ma si potrebbe aggiungere sull’arte, con l’arte, intorno all’arte. Gillo Dorfles è nato a Trieste il 12 aprile del 1910. E’ un critico d’arte, ma un artista egli stesso .E’ un pittore, ma anche un filosofo e ha una laurea in Medicina con specializzazione in Psichiatria. Professore di Estetica presso le università di Trieste e di Milano, nel 1948 è tra i fondatori del Movimento per l’arte concreta e nel 1956 dà il suo contributo alla realizzazione dell’ADI, (Associazione per il disegno industriale). Per tutti gli anni’50 prende parte a numerose mostre del Mac. Espone i suoi dipinti in Italia e all’estero. Ricordiamo, fra le altre, l’esposizione itinerante in Cile e in Argentina nel 1952, e la grande mostra “Esperimenti di sintesi delle arti, a Milano nel 1955.

Fondamentale il suo contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra con “Il discorso tecnico delle arti”; “Il divenire delle arti”; “Nuovi riti, nuovi miti”; “Ultime tendenze nell’arte di oggi”; “Il Kitsch”; “L’intervallo perduto”, solo per citare alcuni dei suoi libri e saggi più importanti. Nell’analizzare l’arte contemporanea Dorlfes non ha trascurato gli aspetti socio-antropologici, utilizzando anche gli strumenti della linguistica. Ha scritto monografie su artisti di varie epoche, e volumi dedicati all’architettura. E’ famoso il suo saggio “Il disegno industriale e la sua estetica “ del ‘63. Tra gli ultimi suoi scritti ricordiamo “Horror pleni –La (in)civiltà del rumore” del 2008; “Conformisti” e “Fatti e fattoidi” entrambi del 2009. Sempre lo scorso anno pubblica un inedito , “Arte e comunicazione”, in cui mette la teoria alla prova di importanti applicazioni come il cinema e la fotografia.

Nel 2007 l’università di Palermo gli conferisce la laurea “honoris causa” in Architettura “per l’interdisciplinarietà che investe la cultura del progetto e deil prodotti di cui costituiscono evidenza il successo straordinario dei suoi libri”, così si legge nelle motivazioni.

Per Castelvecchi esce ora una nuova edizione del suo libro “Irritazioni”. A Palazzo Reale, a Milano, è in corso fino al 23 maggio “L’avanguardia tradita”, una mostra di suoi dipinti, ceramiche e gioielli. Il 10 aprile, giorno del suo compleanno , sempre a Palazzo Reale, verrà proiettato il documentario: “Attraverso il tempo attraversato dal tempo … Un secolo con Gillo Dorfles”.

Intanto è stato recentemente ristampato il suo storico saggio “Mode & Modi “. A chi gli ha chiesto perché ridare vita a uno scritto di 30 anni fa ha risposto: ”L’esibizione oggi è dominante, moda e stile sono importanti più che in ogni altra epoca, al punto di trasformarne il concetto stesso- e ha poi concluso - il libro credo che sia ancora attuale: parla della perennità dello stile, delle costanti dell’arte dell’abbigliamento, un’espressione non meno valida di qualsiasi altra arte. E poi…perché resto convinto che la vera eleganza, quella che non passa inosservata, sia essere démodé”.

Al critico Achille Bonito Oliva che lo ha recentemente intervistato, domandandogli del suo interesse per la moda , ha risposto che “la moda e il design sono due forme di arte non pura , ma ugualmente molto importanti per la società” e ancora:”Gli stilisti “sono artieri, come gli artigiani, appartengono a un’attività artistica sempre dipendente dalla funzione sociale che rivestono”. Il suo interesse critico e la sua curiosità di tutte le forme di arte lo rendono un personaggio veramente unico nel panorama della cultura contemporanea italiana e mondiale. Cosa aggiungere? La definizione che ne dà Bonito Oliva è geniale: per edonismo creativo ed eclettismo Gillo Dorfles è “un Don Giovanni” della conoscenza.