'Il sorteggio' - RaiUno - 25 ottobre 2010


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La storia

Nella Torino degli Anni di piombo, la storia di un operaio che, chiamato a fare il giudice popolare, prende coscienza del pericolo e del ruolo delicatissimo al quale deve assolvere T

IL SORTEGGIO
Di Giacomo Campiotti

Giuseppe Fiorello, Gioia Spaziani, Giorgio Faletti, Ettore Bassi, Matilde Piana, Ignazio Oliva, Francesco Grifoni, Mimmo Mancini, Francesco Di Leva, Dario Costa, Riccardo Lombardo, Toni Mazzara, Antonella Stefanucci, Renato Liprandi, Guja Quaranta, Gianluca Gambino, Marcela Guevara, Chiara Perino, Franco Maino, Elena Presti

Siamo nei cosiddetti anni di piombo a Torino. Nel 1977, Tonino (Giuseppe Fiorello) è un operaio della Fiat Mirafiori che viene sorteggiato per la giuria popolare nel primo processo al nucleo storico delle Brigate Rosse. Sul banco degli imputati sono in quarantasei, undici dei quali detenuti (tra di loro Alberto Franceschini, Prospero Gallinari, Renato Curcio, Maurizio Ferrari), tutti accusati, per la prima volta dal 1945, del reato di “costituzione di banda armata finalizzata al sovvertimento violento dell’ordine democratico e delle sue istituzioni”. Tonino è un operaio come tanti altri, senza particolari interessi politici con passione per il tango, dove riversa ogni aspirazione di riscatto sociale. All’inizio, non sa neppure bene in quale processo dovrà fare il giudice popolare e, nella sua inconsapevolezza, pensa al processo come un’occasione per allontanarsi dal duro lavoro della fabbrica.

Nella città c’è un clima di paura in seguito a una serie di attentati. (Uno dei più drammatici nell’aprile del ’77 fu l’assassinio del Presidente dell’Ordine degli avvocati del Piemonte, Fulvio Croce) e molti cittadini chiamati a fare parte della giuria declinavano sistematicamente l’invito. Tonino, quindi, appreso che dovrà giudicare i brigatisti rossi, prende sempre più coscienza del pericolo e del ruolo delicatissimo che è chiamato ad assolvere. Questo gli provoca conflitti e lacerazioni tremende, lo spaventa e lo pone, per la prima volta nella sua vita, dinanzi alla necessità di una scelta che richiede coraggio. Intanto, Anna (Gioia Spaziani), la sua donna, che non sa ancora del processo, decide di mettere fine alla relazione proprio alla vigilia del matrimonio: pur amandolo, giudica Tonino immaturo e inaffidabile. Li unisce la passione per il tango e continueranno a ballare insieme allenandosi in vista di una gara che entrambi vogliono vincere ad ogni costo. Da sfondo, la Fiat e il rapporto di Tonino con i suoi compagni di lavoro. Gino (Giorgio Faletti), quasi una figura paterna, operaio sindacalizzato e intransigente che sostiene la necessità di combattere strenuamente il terrorismo all’interno della fabbrica. Barbero (Mimmo Mancini), un arrabbiato simpatizzante delle Br. E in mezzo, Salvatore (Francesco Grifoni), ricco borghese che ha scelto la professione di operaio.

Tonino pur tormentato dal dubbio e dalla paura, in una progressiva presa di coscienza dell’importanza dell’impegno civile, accetterà di fare il giudice popolare e cambierà molte cose della sua vita.

Il processo contro il nucleo storico delle Brigate rosse iniziò nel maggio 1976 e si concluse, oltre due anni più tardi, nel giugno 1978, con condanne di colpevolezza per gli imputati e pene tra i 10 e 15 anni per i fondatori delle BR. In quei ventiquattro mesi l’offensiva del partito armato organizzò e mise in pratica quel 'salto di qualità' che si sarebbe poi concretizzato in via Fani, il 16 marzo 1978, con il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione degli uomini della sua scorta. In quei ventiquattro mesi il processo di Torino subì infiniti rinvii e sospensioni per la difficoltà, dapprima, nel nominare i difensori d’ufficio degli imputati, continuamente sottoposti alle minacce e alle intimidazioni dei brigatisti, poi per l’impossibilità di comporre la giuria popolare.