4th Rai Italian Fiction Week


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Mi ricordo di Anna Frank

Dal libro di Alison Leslie Gold, la vita di Anna Frank attraverso la commovente testimonianza di Hanneli Goslar, amica d’infanzia e ultima persona a vederla ancora in vita nel campo di concentramento di Bergen Belsen U

MI RICORDO DI ANNA FRANK
Di Alberto Negrin

Rosabell Laurenti Sellers, Emilio Solfrizzi, Moni Ovadia, Szurdi Panna, Jaszberenyi Gabor, Meses Gaspar, Kapriellan Alexa, Szalai Kriszta, Szurdi Miklos, Bakonyi Csilla.

Film per il cinema e per la tv “Mi ricordo di Anna Frank”, regia di Alberto Negrin viene presentato in anteprima mondiale a New York il 20 gennaio, poi il 25 gennaio a Roma al cinema Barberini, e andrà in onda il 27 gennaio su Raiuno per la Giornata della Memoria.

Tratto dal Libro di Alison Leslie Gold, il film ricostruisce la vita di Anna Frank attraverso la commovente testimonianza di Hanneli Goslar, l’amica d’infanzia di Anna, 81 anni, che vive a Gerusalemme. Hanneli inizia il racconto dall’infanzia trascorsa insieme ad Amsterdam, i loro primi amori, le loro due famiglie tedesche che avevano abbandonato la Germania, l’inizio delle leggi antiebraiche, l’occupazione tedesca, la sparizione di parenti e amici, la separazione da Anna quando tutta la famiglia decide di nascondersi nell’alloggio segreto ricavato dietro gli uffici della ditta del padre. Poi un lungo vuoto fino al giorno in cui si ritrovarono nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Riuscirono a scambiarsi poche parole, separate dal filo spinato che divideva il campo, sotto la torretta delle guardie naziste. Hanneli riuscì a passarle la sua misera razione di cibo, un poco di pane raffermo. Fu l’ultima persona a vederla ancora viva, pochi giorni prima dell’arrivo dei russi al campo. Apprese della morte di Anna solo dopo la fine della guerra, quando Otto Frank andò a trovarla in ospedale e ne diventò una sorta di padre adottivo.

Il film racconta anche lo straordinario comportamento di Miep Gies che aveva aiutato i Frank durante la clandestinità e che salvò i manoscritti del diario di Anna.

In questo film, frutto di una lunga ricerca, si racconta per la prima volta ciò che è accaduto ad Anna Frank dopo che è stata catturata dai nazisti ad Amsterdam.

Alberto Negrin ricorda in una nota che “Anna con il suo Diario si chiedeva che senso avesse la Guerra, quale fosse la natura dell’essere umano, perché fosse possibile la cattiveria, come fosse compatibile tutto ciò con l’esistenza di un Dio. Anna, più di sessant’anni fa, a soli tredici anni, si poneva le grandi questioni che per secoli filosofi, teologi e scienziati si sono posti dando delle risposte sempre diverse ma ogni volta riconducibili ad un Dio Sovrano, Onnipotente dispensatore di premi e punizioni ai principi fondamentali che regolano i comportamenti umani, a quelli che sono i comandamenti fondamentali, a quelli che vengono identificati sommariamente nei Dieci Comandamenti e che fanno capo alla coscienza più intima e profonda degli esseri umani oppure all’idea che l’uomo è per sua natura malvagio. Il nostro film, che noi lo si voglia oppure no, che noi lo si percepisca oppure no, è attraversato senza soluzione di continuità dal Male e dalla Cattiveria al loro livello più alto immaginabile, più terribile, più irrapresentabile, più incredibile, ma nello stesso tempo più inscindibilmente umano possibile”.

Nella stessa giornata a New York viene presentato anche il documentario di Flaminia Lubin “Cinquanta Italiani” dove si raccontano le storie di cinquanta esponenti di spicco del regime fascista, militari e diplomatici di alto rango, che misero in salvo 50mila ebrei sottraendoli alle deportazioni nei campi di concentramento.